La Procura di Livorno ricorre contro le assoluzioni dell’inchiesta sul porto
Il caso riguarda la serie di autorizzazioni temporanee rilasciate a Sdt – Sintermar Darsena Toscana dall’Autorità portuale labronica
Doccia fredda per gli imputati dell’inchiesta della Procura di Livorno che dal Tribunale della città toscana erano stati assolti in primo grado a dicembre per l’insussistenza del fatto: i magistrati inquirenti hanno infatti impugnato la sentenza.
I reati ipotizzati dal procuratore capo di Livorno, Ettore Squillace Greco, per i quali nel febbraio 2020 il Gup del Tribunale di Livorno, Mario Profeta, aveva accolto le richieste di rinvio a giudizio, erano concorso in abuso d’ufficio e falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici a carico dell’ex presidente dell’Autorità di Sistema Portuale Stefano Corsini e del segretario generale Massimo Provinciali insieme a Matteo Paroli, attuale segretario generale e all’epoca dei fatti dirigente dell’area demanio di Livorno, e istigazione ai medesimi reati per i manager e imprenditori Costantino Baldissara, Luca Becce, Massimiliano Ercoli, Federico Baudone e i due omonimi Corrado Neri.
Al centro della vicenda i plurimi rinnovi trimestrali dell’autorizzazione temporanea a Sintermar Darsena Toscana a operare sul compendio successivamente assentitole in concessione. L’iniziativa della Procura nasceva da un esposto di Renzo Conti per conto di Livorno Terminal Marittimo (gruppo Moby), società competitor della joint venture fra Terminal Darsena Toscana e Sintermar (gruppo Grimaldi). Dispositivo e motivazioni verranno pubblicati nelle prossime settimane.
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