Nei numeri la crescita del porto di Marina di Carrara
Uno studio di Cciaa e Adsp mette in risalto lo stato di salute di uno scalo passato in 4 anni da 2,5 a 5,5 milioni di tonnellate movimentate, con effetti proporzionati su occupazione e indotto
È stato presentato presso la sede di Carrara della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest dal suo presidente Valter Tamburini e dal presidente dell’AdSP del Mar Ligure Orientale, Mario Sommariva, lo studio “Il ruolo del porto di Marina di Carrara nell’economia e nella comunità locale” realizzato dall’Istituto Studi e Ricerche – ISR e dall’ufficio studi della Camera di commercio della Toscana Nord-Ovest in collaborazione con l’AdSP.
Secondo quanto reso noto il porto di Marina di Carrara nel 2022 ha registrato movimenti complessivi pari a 5,5 milioni di tonnellate, per una crescita del 60% rispetto al 2021 (in valori assoluti circa +2 milioni). A crescere sono stati soprattutto gli imbarchi (1,6 milioni di tonnellate) mentre gli sbarchi sono aumentati di 430 mila tonnellate. Tra le tipologie movimentate sono cresciute le rinfuse solide (+1,3 milioni di tonnellate) e le merci varie (+800 mila tonnellate). Le merci in uscita, nell’88% dei casi, hanno raggiunto porti italiani, in particolare la rotta principale è quella con la Sardegna (traffico ro-ro).
In una nota la port authority sottolinea che la prossima adozione del Piano Regolatore Portuale, che punta alla razionalizzazione delle attività portuali e alla valorizzazione del rapporto porto-città rappresenterà un elemento fondamentale anche in considerazione del fatto che lo stesso prevede la realizzazione di un’infrastruttura importante come il travel lift. Pur in assenza di esso da qualche anno vengono comunque realizzate operazioni di varo e alaggio di imbarcazioni. Si nota in particolare la crescita interessante delle operazioni di varo, passate, nell’ultimo quinquennio, dalle circa 3 mila tonnellate del 2017-2018 alle 4,5 mila del biennio 2021-2022 (+50%) per circa un centinaio di imbarcazioni movimentate.
I lavori di realizzazione di un nuovo fascio di binari, che si sono conclusi nel 2021, hanno consentito di più che raddoppiare, in un solo anno, le partenze dallo scalo apuano che a fine 2022 hanno raggiunto il totale di 166 treni e 2.822 vagoni, per una media di circa 3 convogli a settimana. Il risultato è dovuto a un investimento congiunto di Autorità di Sistema Portuale Mar Ligure Orientale e Rete ferroviaria italiana per 4,5 milioni di euro. Il rafforzamento del reticolo ferroviario dentro al porto e tra il porto e la stazione ha rappresentato, e rappresenterà, uno degli elementi di accrescimento della competitività dello scalo marittimo.
L’impatto economico dello scalo apuano nel 2021 è stimato in 363 milioni di euro, tra attivazione diretta, indiretta e indotta (pari al 9% del valore aggiunto di Massa-Carrara) e in grado di generare un’occupazione complessiva di circa 5 mila unità di lavoro (7% dell’occupazione locale), di cui 1,3 mila dirette. Tra il 2018 e il 2021, a fronte di una crescita dei traffici portuali del 39% (si è passati da 2,5 a 3,5 milioni di tonnellate movimentate), l’impatto economico del porto di Carrara è aumentato del 25% e l’occupazione del 53%. Considerato che tra il 2021 e il 2022 i traffici portuali sono cresciuti ben oltre l’aumento dei 3 anni precedenti (l’incremento è stato del 60%), alla fine dello scorso anno il porto di Carrara si stima sia riuscito a produrre un impatto economico complessivo tra i 400 e i 500 milioni di valore aggiunto ed un’occupazione non distante dalle 7 mila unità di lavoro.
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