Civitavecchia aumenta la tassa sui crocieristi per coprire il navettamento
Per ottemperare alla sentenza del Consiglio di Stato, il servizio sarà affidato per sei mesi con procedura ristretta e “modalità suggerite da Rct”, dopodiché arriverà la gara vera e propria
Dopo una serie di passaggi interlocutori, l’organizzazione del servizio di navettamento dei crocieristi di Civitavecchia, con il monopolio di Port Mobility demolito da ultimo da una sentenza del Consiglio di Stato a inizio anno, sta per mutare.
L’Autorità di sistema portuale laziale, che ad aprile aveva preso tempo definendo una sorta di percorso per arrivare alla gara richiesta dalla suddetta sentenza, ha infatti dato corso al primo step, avviando una procedura ristretta per l’affidamento del servizio per sei mesi a partire da agosto, semestre nel quale sarà organizzata una gara vera e propria per la concessione del servizio.
Dalla documentazione pubblicata dall’ente emerge come il primum movens sia stato una comunicazione all’Adsp da parte di Roma Cruise Terminal del 5 giugno scorso, con cui il terminalista, evidenziato come, nonostante l’abbattimento per vie legali dello status quo, nulla ancora sia mutato, avvertiva la port authority dell’intenzione di organizzare il servizio in proprio affidandolo a mezzo di “procedura ad evidenza pubblica” fino “alla avvenuta aggiudicazione della gara da parte della Adsp in esecuzione della sentenza del Consiglio di Stato. Dopodiché si descrivevano nei dettagli le modalità con cui Rct chiederà che l’appaltatore espleti il servizio.
A quel punto, però, Adsp ha deciso di prendere l’iniziativa, organizzando il servizio anche per il tempo necessario all’espletamento della gara (sei mesi) attraverso una procedura ristretta da chiudersi nelle prossime settimane. Il tutto non prima di aver deliberato una variazione di bilancio che “prenderà atto dell’incremento del diritto di porto” deliberato lo scorso 21 giugno.
Non è infatti chiaro se Adsp provvederà a ritoccare al ribasso la quota dei diritti di porto che poco più di un anno fa aveva stabilito di girare a Port Mobility per un servizio che ora la stessa azienda potrebbe non prestare più, ma l’istruttoria condotta (di seguito le slide pubblicate dall’ente) evidenzia l’esigenza di ulteriore copertura (per 814mila euro), da ricavarsi appunto da un aumento della tassa d’uso applicata ai passeggeri.
Quanto alle modalità con cui sarà temporaneamente svolto il servizio in attesa del contratto con il concessionario, è l’Adsp a spiegare “che sono state suggerite dal titolare della facility portuale Roma Cruise Terminal srl, attraverso la nota prot. AdSP n. 8123 del 07/06/2023 (quella summenzionata, nda). Attraverso tale nota la Roma Cruise Terminal ha indicato le modalità con cui essa auspica che il servizio venga svolto, sostanzialmente replicando e riproponendo il servizio già in essere”. Inoltre, “diversamente da quanto accade oggi”, la procedura prevede che “i livelli di servizio o Service Level Agreement adottati con il consensus positivo dall’Organismo di Partenariato del 13 settembre 2022 e sanciti nel provvedimento espresso di conclusione del procedimento del Decreto n. 106/2023 (quello succitato, adottato lo scorso aprile, nda), siano garantiti già in questa fase realizzativa”.
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