Pannelli Paroc: avviati da Rina e Fincantieri test per verificare la sicurezza con metodi ‘Solas equivalenti’
Sono in corso prove tramite incendio di riproduzioni fedeli degli ambienti di bordo al fine di verificare se il tempo minimo di resistenza alle fiamme è rispettato
Il caso dei pannelli isolanti forniti dalla finlandese Paroc la cui non conformità ai test di sicurezza ha imposto il rinvio, a meno di 48 ore dalla prevista cerimonia, della consegna della nuova nave da crociera Explora I fa segnare un nuovo, apparentemente incoraggiante, capitolo.
Secondo quanto risulta infatti a SHIPPING ITALY, il Gruppo Fincantieri insieme al registro di classifica Rina, al fine di condurre dei test approfonditi e capire come potere e dovere gestire questa emergenza scoppiata sulle forniture di Paroc richiamate perchè non rispettavano gli standard di sicurezza antincendio richiesti dalle norme internazionali sulla sicurezza in mare (convenzione Solas), si sono prontamente attivate per effettuare delle simulazioni concrete. La portavoce dell’azienda guidata dall’amministratore delegato Pierroberto Folgiero conferma che “Fincantieri sta studiando delle soluzioni equivalenti per verificare la tenuta” delle aree interne alla nave Explora I.
Più in dettaglio, secondo quanto appreso da fonti ben informate sulla questione, il cantiere e il registro di classifica a Monfalcone hanno ricostruito fedelmente a terra, in piazzale, degli spazi esistenti a bordo della nave da crociera appena completata e li stanno materialmente incendiando per verificare la resistenza al fuoco delle strutture. I pannelli Paroc, secondo quanto impongono le norme di sicurezza a bordo, devono ‘resistere’, prima di incenerirsi, almeno un’ora di tempo mentre, secondo i test che sono stati condotti (su imput pare di una ditta danese concorrente), questo sarebbe avvenuto in meno di 50 minuti (alcuni dicono 43). Rispetto a forniture simili i pannelli della società finalndese oggi sotto accusa costano e pesano meno rispetto a quell di altri competitor.
Altri test simili a quelli in corso a Monfalcone, sempre secondo indiscrezioni non confermate, sarebbero in corso anche a Genova presso uno stabilimento della società Marinoni che si occupa di servizi alle navi in riparazione e in costruzione.
Quello che Fincantieri e il Rina intendono verificare con le prove in corso ormai da almeno una settimana è se incendiando un’intera area di una nave da crociera (una cabina, un salotto, uno spazio per il ristoro o altro) quei 60 minuti minimi di resistenza alle fiamme sono garantiti. Perchè in tal caso, e le prime risultanze come detto risulterebbe diano esiti incoraggianti, il cantiere avrebbe trovato una “soluzione equivalente Solas” in grado di certificare che gli standard di sicurezza a bordo sono rispettati.
Un altro segnale positivo che trapela dallo stabilimento di Monfalcone è che Explora Journeys, neonata compagnia di lusso del Gruppo Msc, potrebbe forse dover aspettare anche meno di un mese per vedersi consegnare la nuova Explora I e questo confermerebbe che i test in corso stanno producendo risultati soddisfacenti ai fini delle necessarie certificazioni. L’ultima parola spetterà all’ente di classifica che supervisiona e certifica la costruzione della nave, il Rina stesso, e alla bandiera del Paese in cui la nuova costruzione è registrata (in questo caso Malta).
Dagli altri cantieri esteri attivi nella costruzione delle navi da crociera (Chantiers de l’Atlantique e Meyer Werft) e ancora più esposti di Fincantieri al ritiro dei pannelli prodotti dalla finalndese Paroc nessun commento ufficiale sulla gestione di questo imprevisto. Stesso silenzio anche dalle compagnie di navigazione che operano navi (sarebbero 45 almeno) con a bordo le forniture ‘sotto inchiesta’. Tutti sono certamente in attesa di sapere quale sarà ufficialmente l’esito dei test e delle indagini condotte in questi giorni in Italia.
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