Anche Alis boccia il Dl Rilancio e non digerisce i 72 milioni trovati per Tirrenia Cin
Dopo Alsea e Confitarma, anche Alis esprime il suo dissenso verso le insufficienti misure previste dal decreto Rilancio per le aziende attive nel campo del trasporto merci. “Un settore strategico ed essenziale come quello del trasporto e della logistica, che non si è mai fermato durante l’emergenza e che sta affrontando notevoli criticità oggettive dovute […]
Dopo Alsea e Confitarma, anche Alis esprime il suo dissenso verso le insufficienti misure previste dal decreto Rilancio per le aziende attive nel campo del trasporto merci.
“Un settore strategico ed essenziale come quello del trasporto e della logistica, che non si è mai fermato durante l’emergenza e che sta affrontando notevoli criticità oggettive dovute alla crisi socio-economica, ha bisogno di interventi immediati e strutturali, non solo di ringraziamenti. Lo abbiamo più volte sottolineato e anche adesso, dopo le bozze del Decreto Rilancio circolate nelle ultime ore, lo ribadiamo con ancora più forza. Ci aspettavamo dal Governo misure straordinarie di sostegno alle aziende e ai lavoratori del comparto, soprattutto considerando l’importanza fondamentale dei servizi svolti per la vita quotidiana del popolo italiano”.
Così Marcello Di Caterina, direttore generale di Alis (Associazione logistica per l’intermodalità sostenibile), commenta le bozze del DL Rilancio con particolare riferimento alle misure per i trasporti.
“Come Alis ci siamo fatti portatori di proposte costruttive nell’interesse del cluster del trasporto marittimo, stradale e ferroviario producendo qualificati contributi tecnici per superare l’emergenza e passare al rilancio dell’intero settore e del Paese” sostiene Di Caterina. “Il nostro popolo prende atto che ad oggi purtroppo le priorità del Governo sono state altre, non certo il nostro settore e il suo rilancio, nonostante lo spirito eroico con il quale le nostre imprese e i nostri lavoratori hanno affrontato l’emergenza nell’interesse del Paese”.
L’associazione nella sua nota evidenzia che in tutta Europa sono stati introdotti regimi e concessi aiuti ai settori del trasporto e della logistica, non a singole imprese, mentre in Italia pare si stia scegliendo di fare il contrario, con la conseguenza di aumentare il gap concorrenziale e le difficoltà degli autotrasportatori e di tutti gli operatori logistici.
“Al rifinanziamento delle misure incentivanti Marebonus e Ferrobonus, si è aggiunto poco altro. Alis aveva proposto l’istituzione di uno specifico credito di imposta per le imprese del settore, ma anche misure rapide per risolvere il problema della liquidità e della tassazione sul lavoro, come la decontribuzione per il 2020 o la premialità per le imprese che non hanno usufruito di cassa integrazione e che hanno mantenuto i livelli occupazionali pre-emergenza. Avevamo inoltre proposto, ad esempio, il pagamento immediato delle risorse già stanziate a favore dell’autotrasporto negli anni precedenti e non ancora erogate alle aziende” prosegue spiegando Di Caterina.
Che però conclude rilevando come “niente di tutto ciò ha trovato spazio nelle bozze del DL Rilancio al quale sta lavorando il Governo, che, anziché supportare l’intero settore, si è invece preoccupato del sostegno a una singola azienda in crisi, Tirrenia, che ha ricevuto milioni di aiuti pubblici negli anni e che, pur non avendo adempiuto agli obblighi contrattuali di pagamento assunti nei confronti della stessa Amministrazione pubblica, potrà così continuare a riceverli, grazie a una proroga fino a 12 mesi dalla cessazione dello stato di emergenza della convenzione di imminente scadenza. ALIS rappresenta oltre 1.500 aziende che, con le proprie forze e senza sussidi pubblici, ogni giorno forniscono servizi essenziali al Paese: questa è l’Italia che deve essere rilanciata se vogliamo continuare a competere sui mercati europei e mondiali assicurando crescita e benessere a tanti e non solo a qualcuno”.
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