Fincantieri ammette: “Posticiperemo le consegna di nuove navi”
“Al fine di tutelare il carico di lavoro acquisito, Fincantieri sta valutando con le società armatrici la revisione delle date di consegna delle unità in portafoglio, in funzione anche della effettiva disponibilità dell’indotto e del piano di ripresa a pieno regime delle attività produttive, e le conseguenti dilazioni degli incassi relativi alle rate di consegna […]
“Al fine di tutelare il carico di lavoro acquisito, Fincantieri sta valutando con le società armatrici la revisione delle date di consegna delle unità in portafoglio, in funzione anche della effettiva disponibilità dell’indotto e del piano di ripresa a pieno regime delle attività produttive, e le conseguenti dilazioni degli incassi relativi alle rate di consegna e di quelle in corso di costruzione”.
Con queste parole, riportate all’interno della nota che annuncia i risultati della prima trimestrale del 2020, Fincantieri ammette pubblicamente che dovrà suo malgrado scendere a compromessi con gli armatori (in termini di dilazione dei tempi di consegna e di pagamento) per evitare il rischio di perdere commesse già acquisite per la costruzione di navi da crociera.
Norwegian Cruise Line Holdings in settimana ha pubblicato la sua prima trimestrale del 2020 nella quale è scritto che “la compagnia si aspetta che gli effetti del Covid-19 sui cantieri dove le sue navi sono o saranno in costruzione (Fincantieri, ndr) comporteranno un ritardo nelle consegne che potrebbe anche prolungarsi”. Durante il dialogo con gli analisi il numero uno della compagnia, Frank Del Rio, come tempistiche relative al posticipo delle nuove costruzioni ha parlato di 12-18 mesi.
The Company expects that the effects of COVID-19 on the shipyards where its ships are under construction, or will be constructed, will result in delays in ship deliveries, which may be prolonged.
A proposito dei risultati Fincantieri chiude il primo trimestre dell’anno in corso con ricavi per 1,307 miliardi, in calo del 4,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. La flessione è “solo del 4,5% nonostante i mancati ricavi, quantificabili in 190 milioni, conseguenti la riduzione dei giorni di produzione di circa il 20% per la completa sospensione delle attività dei cantieri e degli stabilimenti italiani” per il coronavirus. E la pandemia avrà un impatto sui risultati del 2020, anche se al momento non è calcolabile.
Alla fine dei primi tre mesi il carico di lavoro complessivo è di 31,9 miliardi di euro, “circa 5,5 volte i ricavi del 2019 con ordini acquisiti nel trimestre per 0,3 miliardi: il backlog al 31 marzo è pari a 27,7 miliardi (30,7 miliardi al 31 marzo 2019) con 92 navi in portafoglio e il soft backlog a circa 4,2 miliardi (3,6 miliardi al 31 marzo 2019)”.
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