Traghetti in Sicilia: dal Consiglio di Stato un’altra sentenza sfavorevole a Caronte & Tourist
Il trasporto marittimo regionale in Sicilia è ancora al centro della bufera giudiziaria per il caso delle barriere architettoniche a bordo delle navi traghetto. Il Consiglio di Stato recentemente ha infatti respinto il ricorso della compagnia Caronte&Tourist rigettando i motivi del ricorso presentato dall’azienda che contestava i rilievi della Capitaneria di porto di Trapani che ha […]
Il trasporto marittimo regionale in Sicilia è ancora al centro della bufera giudiziaria per il caso delle barriere architettoniche a bordo delle navi traghetto. Il Consiglio di Stato recentemente ha infatti respinto il ricorso della compagnia Caronte&Tourist rigettando i motivi del ricorso presentato dall’azienda che contestava i rilievi della Capitaneria di porto di Trapani che ha giudicato inadeguato il traghetto Caronte utilizzato per il trasporto di persone a mobilità ridotta verso le isole Egadi. Caronte contestava “l’abuso e straripamento di potere” degli organi ispettivi che non avrebbero tenuto conto che i mezzi utilizzati sarebbero strati costruiti prima del 2004, quando le leggi in vigore non prevedevano ancora simili adeguamenti.
Secondo i giudici del Consiglio di Stato risultano del tutto irrilevanti le argomentazioni proposte dai legali dell’azienda messinese controllata dalle famiglie Franza e Matacena, sui vari decreti legislativi che si sono sovrapposti nella legislazione e nelle direttive indicate dal Ministero delle infrastrutture, sul grado di invalidità dei passeggeri, “se o meno sulla sedia a rotelle”. Questioni che i giudici hanno rigettato in toto. “Non ci sono attenuanti rispetto ai diritti alla sicurezza della navigazione” e “l’abbattimento delle barriere architettoniche previsto dalla legge, non ammette deroghe” si legge nella sentenza.
Per la compagnia di navigazione è indubbiamente una brutta notizia che si somma all’accusa mossa dalla Procura di Messina contro i vertici aziendali cui è contestata anche la modalità di assegnazione della gara avviata dalla Regione Siciliana per assicurare i collegamenti con le isole minori.
Secondo quanto riporta la stampa locale i servizi marittimi sono al centro di aspre polemiche da parte di molti sindaci, non solo delle Isole Egadi ma anche delle Eolie, che lamentano disservizi a cascata da quando, a seguito di una controversa sentenza del Consiglio di Stato del luglio 2014, alla joint venture Società navigazione Siciliana formata da Caronte & Tourist e Liberty Lines è stato assegnato il ramo aziendale ex Siremar, prima aggiudicato alla Compagnia delle Isole spa, società partecipata dalla stessa Regione Siciliana.
Caronte & Tourist gestisce i trasporti marittimi sullo Stretto di Messina, con il porto di Milazzo, con le Isole Eolie, con i porti di Trapani, Palermo e Salerno, Porto Empedocle e le isole Egadi, Ustica e Pelagie, al quale di recente si è aggiunta anche una partecipazione alla società Blu Navy che assicura i collegamenti fra Piombino e l’Isola d’Elba.
Le domande sulle quali ora vari organi investigativi stanno puntando l’attenzione sono: le navi indicate nei bandi di gara erano adeguate o meno al servizio? Se non lo erano, come è stato possibile che siano sate aggiudicate le gare? Una funzionaria dell’assessorato regionale alle Infrastrutture Dora Piazza ha presentato una denuncia circostanziata alla Procura di Palermo segnalando più di una anomalia e trattamenti di favore alla Liberty Lines, società in cordata alla Caronte, posta in amministrazione giudiziaria. Oltre a ciò le compagnie devono fare conti con le associazioni di consumatori e altri soggetti che da tempo denunciano una situazione di monopolio di fatto nel settore dei traghetti nei collegamenti da e per le isole minori.
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