I portuali livornesi disponibili a tornare azionisti del Terminal Darsena Toscana
Il presidente Enzo Raugei nega intese con Grimaldi o altri ma Cpl rimane alla finestra sul futuro del terminal container di Livorno
Era l’inizio del 2019 quando il Gruppo Cpl – Compagnia Portuale di Livorno, da tempo alle prese con serie esigenze di riorganizzazione dei propri perimetri aziendali, decise di cedere anche l’ultimo 20% rimastole del gioiello di famiglia, il Tdt – Terminal Darsena Toscana, all’epoca unico terminal full container del porto labronico.
Ora la società dei portuali livornesi, divenuta dopo la riforma del 1994 una holding di partecipazioni che partecipa fra l’altro al 50% all’impresa portuale Cilp, si dice disponibile a tornare nella compagine di Tdt.
La nota diramata a firma del presidente Enzo Raugei prende le mosse, smentendole, da notizie di stampa (de La Gazzetta Marittima) relative a una presunta intesa col Gruppo Grimaldi per rilevare in partnership Tdt dopo l’incaglio della trattativa fra la controllante di quest’ultima, Gip, e il gruppo Msc.
I soci di Cpl, scrive Raugei, si dicono “preoccupati per il protrarsi di una situazione di incertezza che potrebbe non risultare compatibile con le attività economiche odierne, tanto meno con l’attività terminalista. Un’operazione che riguarda il più grande Terminal del porto di Livorno, a mio avviso, avrebbe dovuto essere annunciata e divenire esecutiva subito dopo, purtroppo così non è stato. Credo che in tale condizione sia il territorio che la città dovrebbero battere un colpo. Livorno nasce come porto e di porto ha sempre vissuto ed un patrimonio come il Tdt, che rappresenta per la nostra città un pezzo importante di futuro, merita di essere salvaguardato anche a costo di grandi sacrifici. Credo che la comunità livornese non possa rimanere esclusa da quello che oggi rappresenta il più grande terminal del porto e ancor di più in futuro dalla Piattaforma Europa”.
Ecco quindi, conclude Raugei, che “siamo pronti a fare la nostra parte e, se dovesse essere utile, saremmo disponibili, previo consenso dei nostri soci, a partecipare ad iniziative di acquisizione delle quote del Tdt insieme ad altri imprenditori portuali locali e non, senza esclusione alcuna”. Nessun accenno, naturalmente, a come Cpl intenda prender parte a un take over valutato sui 130 milioni di euro
Poco male: “La nostra storia e la nostra attività è da sempre stata caratterizzata per dare il miglior servizio possibile a più armatori in modo equilibrato e su più tipologie di merci, per questo riteniamo utile e necessario sbloccare l’attuale situazione per guardare ad un futuro di crescita e di consolidamento per il Porto di Livorno”.
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