Yilport accoglie Scarchilli (Mit) a Taranto con un nuovo feeder di Xpress
Per il terminalista turco la “risoluzione sempre più vicina del problema dei dragaggi e lo snodo ferroviario già operativo rendono sempre più competitivo a livello Mediterraneo” il San Cataldo Container Terminal
A poche ore dalla notizia dei mancati impegni rispettati sull’assunzione di ulteriori lavoratori portuali, il gruppo terminalistico turco Yilport con una nota ha celebrato un nuovo arrivo: “Debutta in questa settimana al terminal container Yilport Taranto la compagnia di navigazione Xpress”.
L’azienda lo ha fatto sapere con una nota inviata solo ad alcuni organi di stampa rivelando così che, alle compagnie di navigazione già attive con scali sul porto jonico (Medkon Lines, Kalypso Compagnia di Navigazione e in passato Cma Cgm), si aggiunge ora un altro collegamento feeder operato con piccole navi portacontainer su rotte intra-Med.
L’uscita pubblica della società San Cataldo Container Terminal, azienda parte come detto del gruppo turco Yilport e concessionaria del Molo Polisettoriale di Taranto, ha coinciso con la visita in porto di Patrizia Scarchilli, direttore generale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, responsabile della Direzione per la vigilanza sulle Autorità di sistema portuale, il trasporto marittimo e per vie d’acqua interne, accompagnata da Maria Cristina Farina, anche lei dirigente della stessa Direzione. Durante la visita allo scalo sono state accompagnate anche dall’Autorità di sistema portuale di Taranto con il presidente Sergio Prete e altri top manager del terminalista turco in Italia.
I rappresentanti di Yilport nell’occasione hanno dichiarato ai rappresentanti del ministero che vi è un “costante e forte trend di incremento dei traffici: 100% sul 2022 e 340% sul 2021”. In valore assoluto, però, si parla di 26.269 Teu nel 2022 (di cui poco più di 19mila Teu riconducibili a trasbordo di container e appena 7.098 Teu a spedizioni in import/export) e nel 2021 11.841 Teu (interamente relativi a transhipment). Performance operative ben lontane dai numeri promessi all’atto dell’insediamento nel 2019 e nelle rivisitazioni successive: ancora nel 2022 San Cataldo Container Terminal, di fronte alle contestazioni sul mancato rispetto del piano d’impresa avanzate dalla port authority, si era vista rispondere dal Comitato di gestione dello scalo (attraverso il presidente dell’Adsp Sergio Prete) che “i livelli di traffico devono essere pari al minimo garantito per i primi due anni di concessione, ovvero 105.000 Teu il primo anno e 245.000 il secondo”. Precisando inoltre come gli stessi siano svincolati dall’effettuazione dei lavori previsti per il dragaggio dei fondali. Yilport nel suo piano aggiornato e presentato nella prima metà del 2022 aveva invece garantito fino a 163 addetti assunti e 71mila Teu entro fine 2022 e 256 occupati e 141mila Teu nel 2023 in caso di completamento del dragaggio; altrimenti 90mila Teu senza dragaggio del fondale per accogliere navi portacontainer di grande portata.
Nella sua nota diffusa proprio in occasione della visita di Patrizia Scarchilli, Yilport dice che la “risoluzione sempre più vicina del problema dei dragaggi e lo snodo ferroviario già operativo che collega il terminal all’Italia e all’Europa, rendono sempre più competitivo a livello Mediterraneo il terminal”. San Cataldo Container Terminal, che oggi ha 150 dipendenti, “di cui più del 90% assorbito dal bacino della Taranto Port Worker Agency”, ha infine evidenziato al Ministero dei Trasporti che “il terminal si appresta a diventare il punto di riferimento nel Mar Mediterraneo quale grande base logistica, nell’ampia retroportualità, a disposizione di importanti gruppi internazionali organizzati per costruire le torri eoliche e i relativi impianti destinati ai vasti parchi off-shore che si realizzeranno nei prossimi mesi e anni in virtù dell’ormai avviata transizione energetica. In questo senso – afferma la società – l’iniziativa Renantis-Yilport, partita a fine 2022 (per lo sbarco di alcuni componenti destinati all’assemblaggio di pale eoliche, ndr), ha reso il terminal funzionale per una rilevante iniziativa di economia circolare a supporto delle economie del territorio ma anche di quelle regionali e nazionali”.
Come noto, le attese e le speranze di crescita dei traffici in futuro sulle banchine di Taranto stanno alla base della richiesta di prorogare l’esistenza e la sopravvivenza economica con fondi pubblici della Taranto Port Worker Agency, il fornitore di manodopera ex art.17.
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