Dry bulk ancora debole e anche il liquid bulk inizia a rallentare
Il Baltic Capesize Index dopo aver raschiato il fondo la scorsa settimana è tornato lentamente a salire. Lo rivela il report settimanale di Alibra Shipbrokers che evidenzia come i time charter delle bulk carrier di grande portata siano rimasti sotto pressione nonostante lo scarso numero di fissati per medi e brevi periodi per queste unità. […]
Il Baltic Capesize Index dopo aver raschiato il fondo la scorsa settimana è tornato lentamente a salire. Lo rivela il report settimanale di Alibra Shipbrokers che evidenzia come i time charter delle bulk carrier di grande portata siano rimasti sotto pressione nonostante lo scarso numero di fissati per medi e brevi periodi per queste unità. Normalmente in questo periodo dell’anno le Capesize vedono i loro rendimenti ornano a salire dopo un primo trimestre dell’anno debole ma la pandemia di Coronavirus ha spinto verso il basso del 26% le rate di nolo rispetto a dodici mesi fa. In questo momento le rate media giornaliere per le Capesize si aggirano intorno a 11.250 dollari/giorno.
Quella in corso è stata un’altra debole settimana anche per le Kamsarmax e per le Panamax con alcuni noleggi soprattutto per periodi brevi di tempo. Deludente per gli armatori il bacino Atlantico dove la domanda di stiva è rimasta bassa mentre nel Pacifico una più elevata domanda di minerali da Australia e Indonesia ha sostenuto leggermente il mercato.
Scarsa attività sul mercato anche per i time charter di navi di ‘taglia’ inferiore con le Supramax che in questi giorni spuntano noli per un anno da 8.375 dollari al giorno.
Sul fronte del liquid bulk, Alibra Shipbrokers rileva che per le petroliere il mercato dei noleggi è stata poco movimentato in questi giorni on pochi fissati rispetto alla vivacità registrata nelle scorse settimane. I time charter di un anno per le VLCC sono scese a circa 47.500 dollari / giorno.
Discorso simile vale per le navi che trasportano prodotti raffinati.
I prezzi del petrolio si sono rinforzati a metà settimana, sostenuti da segnali di miglioramento della domanda e da un calo negli stoccaggi di greggio negli Stati Uniti. Tuttavia la potenziale ripresa dei rendimenti è stata bloccata dai timori sul futuro dell’economia globale a causa dell’attuale pandemia in corso e degli scarsi margini di guadagno della raffinazione.
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