Acque agitate in Assagenti: Schenone dimissionario dal consiglio direttivo
L’associazione guidata da Pessina risponde alle critiche spiegando di essere a favore e a difesa di un porto multifunzione e non solo per i container
Se in casa Confitarma è tornato il sereno con l’ampia convergenza su Mario Zanetti a prossimo presidente, in Assagenti le acque sono in questo periodo particolarmente agitate.
L’ultimo evidente segnale in ordine di tempo, secondo quanto risulta a SHIPPING ITALY, sono le dimissioni dal Consiglio direttivo rassegnate nei giorni scorsi da Giulio Schenone (Medov) in polemica con l’attuale presidenza, con la rappresentanza dell’associazione e con la linea sostenuta dalla stessa su diverse materie. A precisa richiesta di riscontro da parte del nostro giornale Schenone non ha voluto né commentare né confermare le dimissioni ma, sempre secondo informazioni e indiscrezioni raccolte fra gli addetti ai lavori, la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso sarebbe stata la notizia (riportata da SHIPPING ITALY la scorsa settimana) della variante al Piano regolatore portuale avviata dalla port authority per i riempimenti delle calate Giaccone e Inglese chiesta dal Genoa Port Terminal e dal Terminal Rinfuse Genova sotto la Lanterna.
Una notizia sulla quale Schenone (e almeno un altro componente del direttivo di Assagenti) avrebbe chiesto e auspicato una presa di posizione netta da parte dell’Associazione degli agenti marittimi genovesi ricevendo dal presidente Paolo Pessina invece la risposta che di queste materia si è parlato e si parla presenziando personalmente al Consiglio direttivo (e non all’interno di una chat su Whatsapp seppure sia formata dai componenti del Direttivo di Assagenti). Un riferimento piuttosto esplicito allo stesso Schenone che non è stato presente alle ultime tre riunioni del Direttivo e che, per affrontare e parlare pubblicamente della materia del nuovo Piano regolatore portuale di Genova, ha scelto di rilasciare un’intervista apparsa domenica scorsa sul quotidiano genovese Ilsecoloxix. Nell’intervista l’agente marittimo e terminalista genovese in estrema sintesi ha chiesto che lo sviluppo futuro del porto di Sampierdarena (tombamenti di calate, porto a pettine e destinazione d’uso dei terminal) passi attraverso un ridisegno complessivo e condiviso (anche con Savona) del nuovo Piano regolatore portuale e non attraverso singole accelerazioni da realizzarsi attraverso varianti al Prp vigente.
Sulla questione Assagenti è intervenuta per dire quanto segue: “In un momento così delicato e strategicamente importante per il futuro del porto di Genova e per il suo sviluppo infrastrutturale, è naturale che circolino e si diffondano a livello personale opinioni anche divergenti. Ma la posizione dell’Associazione degli agenti marittimi di Genova, è una sola, quella espressa nelle osservazioni ufficiali al Piano regolatore inviate all’Autorità di sistema portuale e ribadite in modo trasparente in piú di un’occasione dal Presidente, dai vice Presidenti e dal Consiglio di Assagenti. Posizione a netto favore e a difesa di un porto multifunzione che sia in grado di fornire servizio a diverse tipologie di traffici. La forza delle Associazioni – conclude la nota – è determinata dalla capacità di fare sintesi fra gli associati e nell’esprimere posizioni univoche sostenute dai suoi vertici, diventando proprio per questa coerenza, interlocutore affidabile per le istituzioni”.
Proprio la presenza o meno delle rinfuse a Genova, il mantenimento dei prodotti forestali, i fondali a Porto Petroli e altre questioni simili sono alcune delle materie che hanno creato malcontento e difformità di veduta all’interno di Assagenti. La critica agli attuali vertici dell’associazione è quella di anteporre gli interessi delle compagnie di navigazione container che rappresentano a quelli della collettività degli associati. Associati che sono circa 150 e che la prossima primavera sono chiamati a eleggere il nuovo presidente di Assagenti; in pole position per succedere a Pessina (Hapag Lloyd Italy), possibile futuro presidente di Federagenti, c’è Gianluca Croce (Msc Le Navi).
Che le acque siano tuttaltro che calme all’interno dell’associazione degli agenti marittimi genovesi lo si era era facilmente intuito anche durante la Genoa Shipping Week quando Augusto Cosulich, intervenendo al seminario sui noli organizzato dal Gruppo Giovani degli agenti marittimi genovesi, aveva criticato l’evoluzione di Assagenti dicendo che “è diventata un’associazione di armatori”. Inoltre aveva aggiunto: “L’agente marittimo di un tempo non esiste più, le grandi compagnie di navigazione si sono infilate dappertutto e noi agenti non siamo stati capaci di seguire questa tendenza” le sua parole che ovviamente avevano fatto sobbalzare dalla sedia il presidente, Paolo Pessina, e il vicepresidente Gianluca Croce. Esternazioni che poi avevano comunque avuto un ‘lieto fine’ con un abbraccio spontaneo fra Pessina e Cosulich, epilogo che diffcilmente si riproporrà invece con Schenone.
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