Eni boccia il trasferimento della nave rigassificatrice da Piombino a Vado Ligure
Il cane a sei zampe contrario allo spostamento perchè comporterebbe un aumento di costi che inevitabilmete si rifletterebbe sui consumatori
Nell’ambito della procedura di Valutazione di impatto ambientale non aveva presentato osservazioni al progetto di trasferimento del rigassificatore Golar Tundra di Snam dall’attuale collocazione di Piombino a Vado Ligure, ma ora Eni ha formalizzato la propria contrarietà in altra sede.
Essendo la motivazione sostanzialmente economica, infatti, il cane a sei zampe si è espresso due giorni fa in sede di audizione innanzi Arera (l’Autorità per l’energia), sottolineando – ha riportato Staffetta Quotidiana – che il trasferimento, previsto dopo tre anni di permanenza in Toscana, aumenterebbe i costi infrastrutturali con impatti da ultimo sui costi di importazione del gas, ragion per cui andrebbe evitato. O in alternativa, è l’ovvio punto di vista di Eni, il maggior onere per gli importatori andrebbe sterilizzato per via regolatoria.
A manifestare tale parere di fronte ad Arera è stato il senior vice president di Eni, Giuseppe Viscardi, secondo cui “sarebbe necessario evitare la relocation del terminale oppure trovare soluzioni regolatorie che neutralizzino gli effetti sulla tariffa di rigassificazione”. Il problema dipende essenzialmente dal fatto che collocare il terminale al largo di Vado Ligure richiederebbe non trascurabili opere aggiuntive ai fini della connessione alla rete Snam.
Poco prima, nell’audizione di Proxigas, anche il presidente dell’associazione e responsabile Gnl di Eni, Cristian Signoretto, aveva osservato che non è pensabile che il ricollocamento “non abbia impatto su costo infrastrutturale” ed è quindi necessario intervenire perché le “tariffe restino competitive”.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER QUOTIDIANA GRATUITA DI SHIPPING ITALY