Sorima (gruppo Fhp) vuole allignare e allargarsi a Chioggia
Chiesta proroga 25ennale ed estensione della concessione ad aree Impreport per sviluppare anche traffici ro-ro
Ci sono 45 giorni per presentare istanze concorrenti, dopodiché quella di Sorima, terminalista di Chioggia appartenente al gruppo Fhp (F2i Holding Portuale), sarà esaminata dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Settentrionale.
Lo si legge nell’avviso da poco pubblicato dall’ente veneziano, col quale si stabiliscono anche i criteri di raffronto fra eventuali istanze concorrenti. Allegati ad essa i documenti presentati da Sorima, che, al netto degli oscuramenti di alcune informazioni ritenute soggette a privacy dall’Adsp (riguardanti in particolare investimenti programmati e volumi previsti), delucidano sulle intenzioni della società parte del gruppo guidato da Paolo Cornetto per lo scalo clodiense.
Sorima chiede di prolungare a tutto il 2048 la sua concessione sui circa 62mila mq di aree scoperte finora gestiti e sugli immobili che vi si affacciano, ma anche di ampliare tale aree a 10mila mq oggi in uso a Impreport, del cui personale, 12 lavoratori, l’istante prospetta l’assunzione in aggiunta ai suoi 21 dipendenti (oltre alla creazione di 17 unità lavorative indirette), forte delle possibili sinergie e integrazioni col terminal Multiservice gestito a Marghera, oltre che, più in generale, con gli altri terminal (a Marina di Carrara, Livorno e Monfalcone) di un gruppo che movimenta circa 9 milioni di tonnellate nel segmento delle merci varie.
L’obiettivo è quello di rafforzare le tradizionali linee di business di Sorima, dal project cargo, ai cereali, dalle farine ai prodotti siderurgici, ma anche di sviluppare nuove settori merceologici, con particolare riferimento a “un nuovo traffico ro-ro”. I dettagli del piano d’impresa, come detto, sono stati oscurati, anche se nella sezione generale si legge di come Fhp abbia pianificato fra 2021 e 2035 70 milioni di euro di investimenti complessivi per i diversi terminal gestiti e ne stia valutando altri 15 (45 milioni in equipment, 20 in infrastrutture e 20 in digitalizzazione).
Condizione sine qua non per Sorima è la realizzazione degli interventi cui l’Adsp si è impegnata entro il 2026 a portare a termine, vale a dire quelli per l’accesso stradale al terminal e quelli relativi all’approfondimento dei fondali del canale Lombardo esterno e di parte del bacino Val da Rio a -8m s.l.m., mentre per quanto Sorima prospetti un miglioramento della rete ferroviaria interna, l’ente portuale ha specificato che “l’investimento sul ferroviario eventualmente proposto dall’istante non è
da intendere correlato ad un impegno di investimento diretto dell’Autorità per il raccordo alla rete nazionale”, chiedendo anzi “un impegno dell’istante ad una possibile riallocazione dello stesso su altri asset infrastrutturali”.
A.M.
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