Entro fine 2030 il 25% della flotta mondiale sarà alimentato a combustibili alternativi
Il report di Clarkson sulla decarbonizzazione dello shipping dettaglia l’aumento di ordini di navi green
Il rinnovamento della flotta marittima globale ha fatto un passo avanti significativo nel 2023, con un totale di 539 navi, equivalenti al 45% di tutti gli ordini di nuove costruzioni effettuati lo scorso anno per stazza lorda, in grado di funzionare con combustibili alternativi.
A riportarlo è Clarkson Research: “Il 2023 è stato un anno estremamente significativo nel percorso di decarbonizzazione del settore marittimo, con l’entrata in vigore di una nuova regolamentazione e un impegno netto zero concordato in sede Imo. E mentre siamo solo all’inizio di un programma di investimenti per il vitale rinnovamento della flotta, è stato compiuto un primo passo con il 49% dell’attuale tonnellaggio in ordine alimentato con combustibili alternativi” ha affermato Steve Gordon, responsabile globale di Clarksons Research.
I dati di Clarksons mostrano che la quota maggiore di ordini alimentati con combustibili alternativi nel 2023 era ancora costituita da Gnl a doppia alimentazione, anche se con un aumento a 125 ordini di navi a doppia alimentazione a metanolo nel 2023.
Nel 2022, un record di circa il 55% di tutti gli ordini di nuove costruzioni per tonnellaggio riguardava combustibili alternativi. Per fare un raffronto, nel 2021 il 31% del tonnellaggio di nuova costruzione ordinato riguardava navi capaci di utilizzare combustibili alternativi, rispetto al 27% nel 2020 e all’8% nel 2016. Ci sono stati inoltre 55 nuovi ordini che prevedono il Gpl come combustibile e 4 con l’ammoniaca.
La lista comprende 218 navi a Gnl per 18,9 milioni di tonnellate di stazza (25% dell’ordine totale), 130 navi a metanolo per 10,3 milioni di tonnellate (13%) e 44 navi a Gpl, mentre 121 unità saranno dotate di batterie e propulsione ibrida.
Quanto alle opzioni, sono 579 in tutto a Gnl ready, di cui 322 “pronte” per l’ammoniaca e 272 “pronte per il metanolo”. La diffusione dei carburanti alternativi ha continuato a progredire, con il 6% della flotta in navigazione e il 48,8% del portafoglio ordini in termini di tonnellaggio in grado di utilizzare combustibili o propulsione alternativi.
Del portafoglio ordini totale, il 37,4% del tonnellaggio è destinato all’utilizzo di Gnl (916 unità), l’8,3% al metanolo (203 unità), l’1,7% all’utilizzo di Gpl (84 unità) e 3,3% all’utilizzo di altri combustibili alternativi (379 unità) tra cui idrogeno (8), etano (43), biocarburanti (10) e propulsione a batteria/ibrida (310).
Variazioni anche tra i segmenti di trasporto marittimo, con l’83% delle portacontainer ordinate quest’anno (che sale al 94% includendo gli ordini con stato “pronto”) e il 79% delle navi car carrier (98% includendo gli ordini “pronti”) con capacità di carburante alternativo, ma quote molto più basse nelle navi portarinfuse e nelle navi cisterna.
“Complessivamente oggi, il 6% della capacità della flotta globale è alimentata con combustibili alternativi (rispetto al 2,3% nel 2017): prevediamo aumenterà fino a quasi un quarto di tutta la capacità della flotta entro la fine del decennio” ha aggiunto Gordon.
I dati di Clarksons mostrano che ci sono altri importanti sviluppi, con le navi “ecologiche” che ora costituiscono il 32% del tonnellaggio globale in mare (fino al 50% in Vlcc e Capesize) e l’uso di innovative tecnologie di risparmio energetico che continuano a crescere. Tecnologie di risparmio energetico sono state installate su oltre 7.295 navi, che rappresentano il 29,5% del tonnellaggio: tra queste figurano condotti delle eliche, bulbi del timone, rotori Flettner, aquiloni a vento, sistemi di lubrificazione dell’aria e altro. Tra queste figurano anche 47 navi dotate di propulsione eolica.
“Il nostro tracker include anche 31 navi della flotta (più 22 di nuova costruzione) che stanno testando la tecnologia di cattura del carbonio a bordo. Con una flotta che invecchia (12,6 anni, rispetto a 9,7 anni dieci anni fa) e il nostro monitoraggio delle prestazioni delle navi nell’ambito della CII nel 2023 che piazza oltre il 30% del tonnellaggio in classe D o E, il continuo investimento nella flotta esistente sarà fondamentale” ha concluso Gordon.
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