Primo incontro al Mit sulla crisi in Medio Oriente: ecco i primi rischi emersi
Porti, crociere, traffici, navi e security al centro del confronto con Capitaneria di porto e stakeholder del settore
Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, insieme al suo vice Edoardo Rixi, ha convocato a Roma tutti gli stakeholder del trasporto marittimo per fare il punto sulle criticità da affrontare sia per la navigazione che per i porti e la logistica. Era presente anche l’ammiraglio Nicola Carlone, Comandante Generale del Corpo delle capitanerie di porto – Guardia Costiera
“Con le autorità portuali e i rappresentanti della logistica abbiamo condiviso dati e analisi dettagliate sulla situazione nel Mar Rosso. Le pressioni ambientali e socio-economiche richiedono azioni immediate e abbiamo riscontrato l’impegno comune a lavorare insieme per sviluppare soluzioni concrete e sostenibili. Il nostro ministero monitora costantemente la situazione per adattare le strategie in base alle evoluzioni del contesto. Un nuovo incontro si svolgerà a seguito della prossima riunione del Comitato interministeriale per la sicurezza dei trasporti marittimi e dei porti, tra circa 3 settimane. La collaborazione continua sarà essenziale per superare la crisi del Mar Rosso garantendo un futuro sostenibile del nostro sistema logistico”.
Queste le parole del deputato e viceministro Edoardo Rixi, a margine dell’incontro con i presidenti delle Autorità di sistema portuale e i rappresentanti del comparto logistico presso la sala del Parlamentino al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
A svelare qualche dettaglio in più sugli argomenti trattati e sulle criticità segnalate ci ha pensato Alessandro Ferrari, il segretario generale di Assiterminal che era fra i presenti.
A proposito degli impatti della crisi in Mar Rosso su trasporti, porti e supply chain è stato evidenziato quanto segue: “Al momento (in Italia, ndr) si risente ancora prevalentemente degli effetti della contrazione della domanda che progressivamente da novembre 2023 ha causato un -20% circa sul trasporto container (sino a -30%); i porti dell’Adriatico (Ravenna e Trieste) subiscono una maggiore flessione per tipologia di mercati di riferimento rispetto alla portualità del Tirreno; rallentamenti per riprogrammazione nelle schedule delle navi provocano difficoltà organizzative e rischi ingolfamento nei porti con ripercussioni su trasporto e approvvigionamento dell’industria”.
Il resoconto spiega che “la debolezza della domanda si stava già verificando anche nei porti del Nord Europa (-7% da dopo l’estate) con conseguente minor impiego di navi (abbassamento noli): il prolungamento della rotta atlantica sta richiedendo il reimpiego di navi ma la capacità complessiva (di stiva, ndr) permane superiore ai volumi movimentati” con il risultato di una “stagnazione dell’economia”.
In attesa di verificare tempi e modalità dell’azione difensiva navale europea (servirà non meno di un mese) a difesa dei traffici da e per il Mediterraneo, entro i prossimi 20 giorni sarà convocata una prossima riunione per aggiornamenti “che presumibilmente forniranno dati in ulteriore decrescita”.
Fra gli alert segnalati al termine del meeting ci sono: maritime security (in particolare con riferimento ai traffici da e per i porti israeliani), congestione crescente a Gibilterra e ad Algeciras per il riposizionamento delle navi e dei traffici con conseguente riorganizzazione di linee feeder al posto delle grandi navi per servire il Mediterraneo o utilizzare diverse modalità di trasporto (via terra). I primi effetti si sentono anche sulle crociere con la cancellazione di viaggi da parte di alcuni passeggeri statunitensi a fronte del perdurare della crisi in Medio Oriente.
N.C.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER QUOTIDIANA GRATUITA DI SHIPPING ITALY