Critiche sulla sicurezza dopo l’incidente in Australia sulla nave Castorone di Saipem
Il sindacato Offshore Alliance contesta al gruppo italiano e al committente Woodside di agire mettendo in pericolo i lavoratori impiegati a bordo. Critiche rispedite al mittente dal gruppo italiano
Saipem è rimasta coinvolta in un incidente che in Australia sta facendo molto discutere durante le operazioni di posa di tubature per un nuovo gasdotto.
L’azienda italiana in una nota ha confermato che “questa mattina presto si è verificato un incidente sulla nave posatubi Castorone al largo delle acque australiane durante le normali operazioni di posa delle tubazioni. L’incidente non ha causato ferite al personale e si sono verificati danni localizzati alla trunkline, che saranno riparati. La nave Castorone non ha subito danni rilevanti. La salute e la sicurezza del nostro personale, dell’ambiente e dei nostri beni sono una priorità assoluta per Saipem”.
Una comunicazione rassicurante, rivolta in particolare ai mercati finanziari, ma che non placa le polemiche scoppiate nell’altro emisfero e relative alle condizioni di sicurezza del personale impiegato a bordo.
Fonti di stampa australiana riportano infatti la notizia che Woodside ha interrotto l’installazione di un gasdotto offshore fondamentale per il suo progetto da 18 miliardi di dollari per il gas di Scarborough, dopo che lunedì sera un grave incidente ha aperto un buco nella conduttura, innescando una denuncia dei sindacati per quelle che definiscono scorciatoie prese in materia di sicurezza. Secondo una fonte non autorizzata a parlare con i media, la nave Castorone ha perso il controllo della conduttura che stava installando al largo della costa di Pilbara, costringendo all’evacuazione dei lavoratori e danneggiando la conduttura. Si è trattato, secondo quanto riportano fonti sindacali, del secondo grave incidente di sicurezza avvenuto questo mese sulla nave, lunga 330 metri.
Secondo un’altra fonte non autorizzata a parlare con i media, il 2 gennaio scorso un movimento incontrollato della nave aveva provocato la rottura della conduttura, facendone affondare una parte sul fondale.
Brad Gandy, portavoce del sindacato Offshore Alliance che rappresenta i lavoratori del settore petrolifero e del gas, ha dichiarato che la Woodside e il suo appaltatore Saipem stavano prendendo scorciatoie inaccettabili. Gandy ha detto che il sindacato ha costantemente sollevato preoccupazioni sulla salute e la sicurezza dei lavoratori a bordo della nave rivolgendosi per questo a Woodside, Saipem e all’autorità di regolamentazione della sicurezza offshore Nopsema da quando l’installazione del gasdotto è iniziata alla fine dello scorso anno.
Il giacimento di gas di Scarborough si trova nel bacino di Carnarvon, al largo dell’Australia occidentale e sarà sviluppato grazie a nuovi impianti offshore collegati a un secondo treno GNL (Pluto Treno 2) dell’impianto onshore Pluto LNG già esistente, mediante un gasdotto di circa 430 km (export trunkline) del diametro di 36″/32″. Lo sviluppo del giacimento costituirà una delle fonti a più basse emissioni di carbonio a livello globale. La consegna del primo carico di gas è prevista nel 2026.
I lavori affidati a Saipem riguardano il rivestimento, il trasporto e l’installazione del gasdotto, ad una profondità massima di 1.400 metri, inclusa la fabbricazione e l’installazione delle strutture in linea e del terminale della condotta in acque profonde 950 metri. L’inizio delle operazioni offshore è previsto per la metà del 2023 e i lavori saranno eseguiti principalmente dalla nave Castorone.
Scarborough Joint Venture è composta da Woodside Energy Scarborough Pty Ltd (73,5%) e BHP Petroleum (Australia) Pty Ltd (26,5%). Woodside e BHP hanno annunciato il 22 novembre 2021 che la Scarborough Joint Venture ha deliberato la decisione finale di investimento per procedere con il progetto Scarborough.
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