Leggera flessione (-1%) dei noli Shanghai – Genova nell’ultima settimana
Parallelamente, il costo delle spedizioni dallo scalo cinese a Rotterdam è calato del 3%
Negli ultimi sette giorni i noli delle spedizioni via mare di container dalla Cina all’Italia hanno registrato solo un lieve calo (-1%) dopo le flessioni più consistenti delle scorse settimane, in linea con l’andamento globale delle tariffe.
Secondo le ultime analisi di Drewry, il costo dell’invio di un box da 40 piedi da Shanghai a Genova si è assestato su quota 5.173 dollari, ovvero 52 in meno rispetto a sette giorni fa, a fronte di un valore medio dell’indice di 3.733 dollari. Nel periodo, ha perso quota in misura maggiore il costo delle spedizioni da Shanghai verso Rotterdam (-3%), con un divario tra le tariffe per le due rotte che ora è pari a 885 dollari.
Nell’insieme, complice probabilmente la stasi che si è venuta a creare con l’arrivo del Capodanno lunare cinese, la situazione dei costi del trasporto via mare globale è stata stabile o caratterizzata da variazioni contenute sulle diverse tratte di uscita ed entrata nel paese asiatico. Immutate le tariffe per la Shanghai – Losa Angeles (4.754 dollari), quelle dallo scalo cinese verso New York hanno invece perso il 2% (a 6.170 dollari), rimanendo tuttavia le più costose tra le 8 analizzate. E’ proseguito invece l’incremento per le tratte transatlantiche, con un aumento del 10% delle tariffe della Rotterdam -New York (ancora però pari a 2.173 dollari) e del 2% sulla tratta in direzione inversa (+2%, 623 dollari). Per quel che riguarda la prossima settimana, Drewry ha detto di aspettarsi una riduzione contenuta a seguito del Capodanno cinese, a eccezione proprio delle rotte transatlantiche per le quali prevede invece una situazione di stabilità.
Relativamente alla situazione del Mar Rosso e alla conseguente scelta della quasi totalità delle compagnie di seguire la rotta del Capo di Buona Speranza, condizionando l’andamento delle tariffe e non solo, Sea-Intelligence ha evidenziato come questa dovrebbe comportare un incremento dei Teu per miglia nautiche percorsi ogni anno dai carrier del 16%, ovvero dagli 860 miliardi del 2023 a quota 994 miliardi. L’aumento riguarderà (per una fetta di poco inferiore al 90%) principalmente la percorrenza della rotta tra subcontinente indiano, Medio Oriente ed Europa. A livello globale l’incremento richiederà il dislocamento di capacità aggiuntiva per una quota pari, ovvero del 16%, un obiettivo che le compagnie potranno raggiungere iniettando stiva aggiuntiva o aumentando la velocità delle navi. Se al momento entrambe le azioni paiono essere messe in atto, per gli analisti è probabile che nel corso del 2024 le consegne già programmate di nuove navi permetteranno alle compagnie di rallentare la velocità delle navi in circolazione.
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