Gli Usa mettono al bando le gru portuali cinesi (rilanciando la produzione interna)
Motivato da ragioni di sicurezza un provvedimento di Biden stanzia 20 miliardi di dollari per rimpiazzare tutte le macchine di sollevamento merci negli scali
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha firmato ieri un ordine esecutivo che conferisce alla Cost Guard americana maggiori poteri per vigilare sulla sicurezza informatica nei porti, oltre a mettere in atto un piano per sostituire le gru portuali costruite in Cina per il timore che possano essere dotate di dispositivi spia.
“Se queste gru, che spostano container di grandi dimensioni dentro e fuori dal porto, fossero criptate in un attacco criminale, o noleggiate o gestite da un avversario, ci sarebbe un impatto reale sulla circolazione delle merci nella nostra economia e sul nostro movimento di merci da parte dei militari attraverso i porti” ha affermato Anne Neuberger, vice consigliere per la sicurezza nazionale per le tecnologie informatiche e emergenti.
Circa l’80% delle gru utilizzate nei porti americani è prodotto in Cina (fornite soprattutto da Zpmc) con la previsione di utilizzo di software cinese. Biden ha stanziato 20 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni per sostituirli con mezzi prodotti da una filiale statunitense della giapponese Mitsui. In particolare, ha reso noto la Casa Bianca, nel quadro del programma di investimenti nelle gru portuali, la Paceco Corporation, filiale statunitense della giapponese Mitsui Engineering & Shipbuilding Co., sta pianificando l’acquisizione di una fabbrica americana al fine di produrre gru sul territorio nazionale e ha manifestato l’intenzione di collaborare con altre aziende produttrici al fine di riportare dopo 30 anni la produzione di gru portuali negli Stati Uniti.
Il provvedimento assegna inoltre alla Guardia Costiera l’autorità di rispondere a minacce alla sicurezza del Marine Transportation System nazionale chiedendo alle navi e alle strutture costiere di intervenire sui loro sistemi informatici che potrebbero porre a rischio la loro sicurezza e quella dei porti. L’Us Coast Guard potrà anche controllare il movimento di navi che rappresentano una minaccia informatica nota o sospetta per le infrastrutture marittime statunitensi e potrà sottoporle a ispezioni.
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