Forti timori degli spedizionieri per i rischi connessi alla Cbam
I vertici di Assosped Venezia e Anasped hanno espresso le loro preoccupazioni rispetto all’assunzione del ruolo di rappresentante indiretto di soggetti non residenti in Ue
![Scarpa Cbam](https://www.shippingitaly.it/wp-content/uploads/2024/02/Scarpa-Cbam-768x512.jpg)
rischi (ma anche le opportunità) che si stanno creando per gli spedizionieri con l’entrata in vigore del Cbam (Carbon Border Adjustment Mechanism, ovvero il dazio doganale ambientale per i prodotti realizzati con elevate emissioni di gas serra) sono stati al centro ieri di un convegno organizzato a Marghera da Assosped Venezia e Anasped a Marghera. Alla presenza dell’avvocato Sara Armella, legale dello studio Armella & Associati esperta in materia, i rappresentanti delle due associazioni hanno espresso i loro timori rispetto alle responsabilità che gli operatori possono assumere nel caso in cui si trovino a ricoprire il ruolo di rappresentanti indiretti di soggetti importatori non residenti nella Ue.
Un punto di vista compreso da Armella, che però ha invitato a guardare anche alle opportunità che parallelamente si creeranno per la categoria. Riguardo le criticità connesse all’assunzione del ruolo di rappresentante indiretto, l’avvocato genovese ha affermato: “Abbiamo visto come cautelarsi da questo rischio: contratti di mandato, assicurazioni, scelta molto attenta degli operatori per i quali assumere la responsabilità di dichiarante Cbam”. Ciò detto, secondo Armella “è giusto però sottolineare che questa è una grande svolta dal punto di vista della sostenibilità ambientale”, mentre da quello professionale “può essere anche un’opportunità, qualcuno lo ha detto, perché le aziende importatrici sono impreparate di fronte a questo nuovo adempimento, e la capacità e l’esperienza degli spedizionieri è certamente fondamentale”.
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