Cessione intra-gruppo per la tanker Valpiave di Navigazione Montanari
La nave passa alla partecipata maltese Pemont Ltd, mentre la Valgardena finisce sotto la lente del Black Sea Institute of Strategic Studies per alcuni trasporti dalla Russia
La nave Valpiave di Euromont Shipping Company Spa – società al 100% di proprietà di Navigazione Montanari Spa, a sua volta interamente controllata da Finamont Spa – è stata ceduta a Pemont Ltd, realtà di base a La Valletta, partecipata al 50% dalla stessa Finamont. Contestualmente la nave cisterna, costruzione del 2010 con portata lorda di 110.000 tonnellate, ha lasciato la bandiera italiana per assumere quella maltese.
Le due realtà in questione negli ultimi mesi sono finite sotto la lente di osservazione del Monitoring Group del Black Sea Institute of Strategic Studies e della testata BlackSeaNews che indaga su presunte attività di trasporto di prodotti petroliferi da porti della Russia verso scali della Ue o di paesi del G7 avvenute in violazione degli embarghi internazionali. A essere coinvolta in particolare la Valgardena, nave cisterna del 2008, con dwt di 37.000 tonnellate, battente bandiera maltese, che ha Pemont come registered owner e Navigazione Montanari come operatore commerciale.
In entrambi i casi secondo BlackSeaNews la nave avrebbe avuto più precisamente come punto di partenza il porto russo di Taman e come destinazione quello cipriota di Limassol. La prima segnalazione, relativa a una attività che si sarebbe svolta a dicembre, riguarda un trasporto via transhipment, mentre la seconda, relativa a gennaio, avrebbe riguardato una attività diretta, senza trasbordi. Al riguardo Navigazione Montanari ha fatto sapere a SHIPPING ITALY che “tutte le attività commerciali di Pemont” sono effettuate “nel pieno rispetto delle leggi applicabili, incluse le sanzioni economiche che interessano la Russia. La società ha aggiunto di non voler commentare viaggi specifici, segnalando però che l’informazione riportata da BlackSeanews è “incompleta, e conferma che il viaggio in questione è stato fatto in direzione di un paese terzo (come da definizione delle sanzioni applicabili)” e “nel pieno rispetto” di queste, incluse “quelle relative ai price cap”.
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