Più facile diventare comandanti e direttori di macchina (sulle bettoline)
Mit al lavoro per alleggerire i requisiti per l’abilitazione, mentre va in Gazzetta Ufficiale l’affidamento agli organismi riconosciuti delle verifiche Solas e Assarmatori auspica ulteriori deleghe per visite di Capitaneria e ispettori ministeriali
Sotto la supervisione del Comando generale delle Capitanerie guidato dall’ammiraglio Nicola Carlone una delle riforme maggiormente attesa dalle imprese armatoriali è appena divenuta realtà e un’altra potrebbe a breve seguire.
A proposito di quest’ultima è convocata la settimana prossima una riunione presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con le associazioni di categoria Confitarma e Assarmatori e coi sindacati per discutere la bozza di un decreto intitolato alla “disciplina della prova per il rilascio della dispensa a Comandanti e Direttori di Macchina per lo svolgimento di funzioni su navi con stazza o potenza superiore”.
Fra i ‘considerato’ che lo hanno ispirato il decreto ha “la grave carenza di marittimi italiani ed europei certificati per lo svolgimento delle funzioni di Direttore di Macchina su navi con apparato motore principale tra 750 e 3.000 KW e di Comandante su navi di stazza fino a 3.000 GT, impiegate in navigazione nazionale costiera, navigazione litoranea e navigazione locale”.
La norma, quindi, definisce le modalità con cui si potranno, solo per la navigazione costiera, promuovere con una semplice prova al ruolo di “Direttore di Macchina su navi con apparato motore principale tra 750 e 3000 KW” i possessori di un titolo abilitativo inferiore (“i lavoratori marittimi in possesso del titolo professionale di Direttore di Macchina su navi con apparato motore principale fino a 750 KW o gli Ufficiali di Macchina in possesso del certificato di competenza rilasciato ai sensi della Regola III/1 o il Meccanico Navale di cui agli articoli 270, 270bis e 271 reg.cod.nav”).
Idem per la funzione di “Comandante su navi di stazza fino a 3.000 GT”, cui previa prova potranno essere abilitati “i lavoratori marittimi in possesso del certificato di competenza di Comandante su navi inferiori a 500 GT adibite a navigazione costiera, rilasciato ai sensi della Regola II/3 o del certificato di competenza da Ufficiale di navigazione rilasciato ai sensi della Regola II/1 o i lavoratori marittimi in possesso del titolo professionale di Capobarca per il traffico locale, art. 260 reg. cod. nav., solo se iscritti nelle matricole della gente di mare di I categoria, o di Capobarca per il traffico nello Stato, art. 259 reg.cod.nav”.
Come già avvenuto per le deroghe sulle regole di imbarco del personale dei traghetti, anche in questo caso l’obiettivo dichiarato è quello di risolvere la carenza di offerta di personale senza intervenire sul prezzo: il decreto non contempla alcun effetto contrattuale derivante dalle eventuali progressioni abilitative benché la sottoposizione alla prova avvenga su istanza non del lavoratore, bensì del suo datore di lavoro. Non a caso fonti sindacali hanno già anticipato che proprio il tema degli adeguamenti salariali scaturenti dalla promozione abilitativa sarà il fulcro della discussione.
Quanto alla norma invece già pubblicata in Gazzetta Ufficiale, si tratta di un decreto ministeriale che – spiega l’articolo 1 – “detta disposizioni amministrative ed operative per la sottoscrizione degli accordi di delega agli organismi riconosciuti per l’approvazione dei piani di sicurezza, lo svolgimento delle visite e l’emissione della relativa certificazione delle navi registrate in Italia per i fini di cui al Capitolo XI-2 della Convenzione Solas ’74, e del relativo Codice internazionale per la sicurezza delle navi e degli impianti portuali (Codice Isps)”.
Soddisfatto il commento del presidente di Assarmatori, Stefano Messina: “Un concreto passo avanti nell’ottica di una sempre maggiore competitività della bandiera italiana nei confronti delle altre bandiere concorrenti. Il lavoro portato avanti dall’Ammiraglio Nicola Carlone e da tutta la sua struttura con questo decreto rappresenta un altro tassello nell’ottica della semplificazione e della competitività, che l’armamento nazionale attendeva da tempo. In quest’ottica un altro passaggio fondamentale per rendere più attrattiva la bandiera italiana consisterà nella concessione di un’analoga delega agli organismi riconosciuti anche per le visite previste dalla convenzione Mlc 2006, nonché per le visite intermedie delle ispezioni radio”.
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