Italiana Petroli ottiene 20 anni di concessione a Fiumicino
Più che raddoppiata la durata rispetto alle bozze di accordo con l’Adsp del 2022. Canone ridotto in caso di eventi imprevedibili o aumenti di traffico
Rispetto alle prime versioni dell’accordo transattivo per chiudere il contenzioso con Italiana Petroli (ex Totalerg), la concessione di quest’ultima a Fiumicino sarà più che doppia (20 anni contro 9).
Lo svela il decreto con cui l’Autorità di sistema portuale ha formalizzato l’intesa transattiva pubblicamente annunciata nei giorni scorsi, frutto di “proposte e controproposte” seguite all’accordo preliminare del giugno 2022.
Il documento non fornisce informazioni sugli aspetti finanziari dell’operazione (a quanto ammontasse cioè il credito residuo di Ip), ma è l’ente a spiegare che “la transazione con IP non comporta ulteriori oneri a carico dell’Autorità”.
Il decreto illustra però alcuni dettagli sulla concessione di oltre 418mila mq di superfici demaniali (fra terra e specchi acquei), che riguarda in particolare “due terminali marittimi (piattaforme R1 e R”) siti nella rada di Fiumicino, ad una distanza di circa km 6 dalla costa, ai quali ormeggiano le navi per il discarico ed il carico di prodotti petroliferi; una stazione di pompaggio (cd. booster) sita in Fiumicino dotata di un fronte parallelo alla riva del mare, tramite la quale vengono movimentati i prodotti petroliferi scaricati ai due terminali marittimi, prodotti che, tramite gli oleodotti, vengono inviati al deposito di Roma di proprietà della concessionaria; un fascio di oleodotti sottomarini (cd. sea-lines) che collegano le due piattaforme alla stazione di pompaggio”.
Nell’accordo è compresa anche la fissazione di un nuovo canone, con uno sconto del 10% rispetto a quello del 2023, “considerata l’assenza di rete ferroviaria”, che porta il totale a 1.053.891,02 euro.
Questa cifra potrà ridursi sia che le cose vadano particolarmente male ad Ip (potrebbe ad esempio essere il caso di una pandemia che, come avvenne col covid, abbatta il traffico aereo dell’aeroporto di Fiumicino e i conseguenti approvvigionamenti effettuati dal terminal marittimo), sia che i risultati siano invece particolarmente buoni.
“In caso di movimentazione del prodotto inferiore a 3 milioni di tonnellate/anno a causa di circostanze straordinarie e imprevedibili – si legge infatti nel decreto – l’Autorità si impegna, congiuntamente con il concessionario e nel rispetto delle garanzie partecipative e procedimentali, ad avviare un procedimento amministrativo per la verifica dell’incidenza della sopravvenienza di tali circostanze, che siano estranee alla normale alea e all’ordinaria fluttuazione del mercato, sull’equilibrio della concessione, tenuto conto anche dell’incidenza degli investimenti e della durata; parimenti, su istanza di Ipi (Ip Indsutrial, ndr), l’Autorità avvierà un procedimento nel caso in cui venga superata la soglia di 3,5 milioni tonnellate/anno al fine di verificare l’effettivo avveramento della condizione ed addivenire ad una riduzione del canone, riduzione volta ad incentivare detta stabilizzazione/aumento dei traffici”.
Messa nero su bianco, infine, la “disponibilità dell’Autorità ad una ulteriore riduzione del canone a seguito del compattamento della Stazione Booster”, in funzione della minore superficie occupata dal concessionario.
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