I ricorsi di Grimaldi, Forest e Gmt sui depositi a Ponte Somalia bocciati per motivi procedurali
Mancate notifiche e impugnazioni alla base dell’improcedibilità delle azioni al Tar contro il trasferimento dei depositi chimici a Genova Sampierdarena. Il sindaco Bucci non molla
Se i motivi per cui tre ricorsi (quelli di Silomar, di Saar e degli abitanti) contro la ricollocazione dei depositi chimici di Superba al Ponte Somalia di Genova Sampierdarena sono stati accolti (in estrema sintesi: incoerenza con le finalità del decreto Genova, l’inappropriatezza dell’Adeguamento tecnico funzionale, l’incompatibilità con il Decreto del 1934 sulle “Norme di sicurezza per depositi di oli minerali”) appaiono significativi, più di natura procedimentale appaiono quelli per cui altri tre non hanno avuto altrettanta fortuna.
Per quanto riguarda quello di Grimaldi Euromed, il Tar di Genova ha ritenuto fondata “l’eccezione con cui la controinteressata Superba S.r.l. sostiene che il ricorso principale e i motivi aggiunti sarebbero inammissibili in quanto non notificati al Commissario straordinario per la ricostruzione del viadotto Polcevera dell’autostrada A10 che ha approvato il programma straordinario per la ripresa e lo sviluppo del porto di Genova, individuando la rilocalizzazione dei depositi chimici in ambito portuale quale intervento di portata e rilevanza strategica e stanziando un contributo economico per la sua realizzazione”.
Grimaldi ha anche impugnato il decreto del Commissario richiamato, ma, spiega il Tar, “la mancata notifica all’organo emittente (il Commissario stesso, ndr), non costituitosi in giudizio, comporta la decadenza dall’impugnazione, (…) con conseguente declaratoria di inammissibilità del ricorso”.
Per quanto riguarda Forest, il cui ricorso è stato anch’esso dichiarato improcedibile, i giudici hanno ritenuto fondata “l’eccezione con cui l’Autorità di sistema portuale e la Società controinteressata deducono concordemente che il ricorso sarebbe divenuto improcedibile per mancata impugnazione del parere n. 47/2022 del Consiglio superiore dei lavori pubblici che costituisce l’atto conclusivo del procedimento di Atf”, perché “è previsto che sull’Atf adottato dal Comitato di gestione dell’Autorità di sistema portuale venga successivamente acquisito il parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici che si esprime nel termine di quarantacinque giorni, decorrenti dalla ricezione della proposta di Atf, decorso il quale il parere si intende espresso positivamente”.
Simile il caso di Gmt, cui i giudici hanno contestato (accogliendo l’eccezione di controparte) la “irricevibilità del ricorso per motivi aggiunti notificato il 13 giugno 2023 con cui si impugna il parere adottato dal Consiglio superiore dei lavori pubblici in data 8 settembre 2022”. Sicché per il Tar “il ricorso aggiuntivo va dichiarato irricevibile e, in conseguenza, il ricorso principale è divenuto improcedibile”, perché, come nel caso di Forest, “in mancanza di una valida impugnazione (del parere del Csllpp, ndr), detto atto conclusivo della procedura è divenuto inoppugnabile, con conseguente improcedibilità del ricorso anteriormente proposto avverso gli atti di adozione della proposta di Atf dal cui annullamento non deriverebbero concreti vantaggi per le ricorrenti”.
“Non c’è alcun riferimento alla scelta di ricollocare i depositi chimici, c’è un problema amministrativo perché il Tar dice che la procedura non era quella corretta. Ovviamente le sentenze si rispettano, quindi noi ci impegneremo a trovare una procedura amministrativa rispondente a quello che il Tar ha individuato come la cosa giusta da fare” ha commentato le sentenze Bucci, senza esporsi sulla possibilità di un appello.
“È compito del sindaco rimuovere i depositi da cinque metri dalle case, penso che su questo non ci sia discussione. Noi abbiamo analizzato 11 posti insieme al porto, che deve decidere dove metterli perché devono stare in porto e non in città. Il porto ha fatto la sua scelta: tutti quelli che dicono che era sbagliata sono invitati a dare la loro ipotesi, sino ad oggi non ne ho ricevuta neanche una, e neanche il porto. Non appena ci saranno altre ipotesi disponibili saranno considerate e se sono migliori di Ponte Somalia lavoreremo su questa nuova ipotesi. Per adesso, dopo sette anni, io non ho ancora ricevuto alcun suggerimento da nessuno di quelli che oggi cantano vittoria o dicono che abbiamo risolto il problema. Il problema non è risolto, la gente non può vivere a cinque metri dai depositi, bisogna fare qualcosa e io direi che mi sono impegnato” ha concluso il sindaco e commissario.
A.M.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER QUOTIDIANA GRATUITA DI SHIPPING ITALY
Depositi costieri a Genova: il Tar boccia il trasferimento di Superba a Ponte Somalia