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Anche i lavoratori portuali si schierano contro le interferenze della politica sul porto di Venezia
Contributo a cura di Luca Grilli * * presidente Associazione Nazionale Compagnie Imprese Portuali (Ancip) L’Ancip esprime forte perplessità e timore per il clima che si sta creando nel mondo della portualità italiana. Da sempre in primo piano nel criticare e stigmatizzare il comportamento di quei Presidenti e di quei funzionari che non applicano […]
Contributo a cura di Luca Grilli *
* presidente Associazione Nazionale Compagnie Imprese Portuali (Ancip)
L’Ancip esprime forte perplessità e timore per il clima che si sta creando nel mondo della portualità italiana.
Da sempre in primo piano nel criticare e stigmatizzare il comportamento di quei Presidenti e di quei funzionari che non applicano le normative che riguardano il lavoro nei porti e di quanti non intervengono a sanzionare e reprimere atteggiamenti che violano
palesemente le leggi, assistiamo oggi a una serie di iniziative e decisioni che non riusciamo a comprendere.
L’applicazione pedissequa e acritica di normative già di per sé contraddittorie e di difficile interpretazione ha penalizzato il porto di Trieste provocando la reazione di tutta la portualità e di tutta la città. A Venezia si assiste all’ennesimo tentativo di bloccare l’attività di una Autorità che sta lavorando per la salvaguardia del porto e dei suoi operatori.
La mancata approvazione del bilancio per motivi che al momento appaiono pretestuosi e strumentali è la dimostrazione dei danni che una comunità può subire quando la discussione che dovrebbe essere apolitica e tecnica si trasforma in ostruzione e porta nelle attività economiche quotidiane i veti e gli sgambetti spesso a fini elettorali.
Quando il risultato di un’azione volta a paralizzare e a demolire indebolisce tutto il sistema, il danno è collettivo e grave. In un momento di crisi gravissima, quando si cerca di uscire dalle difficoltà, non poter gestire la cosa pubblica con energia e prontezza è
letale.
Tutti gli operatori del porto di Trieste, di Venezia e in tutta Italia hanno garantito la funzionalità degli scali con sacrifici e i lavoratori non si sono mai tirati indietro, correndo rischi per la loro integrità. Interrompere l’attività delle Autorità di Sistema Portuale nel nome delle “baruffe” politiche è un atteggiamento che impedisce alla imprese e ai lavoratori di operare con serenità e di giovare degli incentivi e degli aiuti che le leggi assegnano alle categorie economiche.
Tutta la comunità economica che incorre in questi sgradevoli episodi ne è danneggiata. Ancip auspica che vengano ripristinate al più presto le regole del lavoro in serenità, che le ritorsioni politiche e i giochi di palazzo non continuino a penalizzare il lavoro e le imprese dei porti, che devono continuare a essere un volano per la ripartenza dell’economia con la
tutela di chi vi opera.