“Noli container verso un crollo ai minimi storici nei prossimi 12 mesi”
Secondo Danish Ship Finance l’eccesso di capacità spingerà il loro valore verso un maxi-ribasso in assenza di contromisure da parte dei carrier
La risalita che stiamo vedendo da un paio di settimane non deve trarre in inganno: i noli container sono destinati a crollare nel giro di 12 mesi, sotto i colpi dell’eccesso di capacità che si profila all’orizzonte in assenza di adeguate contromisure. Ne sono convinti gli analisti della società Danish Ship Finance, che nell’ultimo report – chiamato Shipping Market Review e datato maggio 2024 – hanno esaminato il mercato sotto diversi punti di vista.
Nei primi anni del decennio iniziato nel 2020, osservano, la combinazione di tattiche di slow steaming (rallentamento della velocità delle navi, passata in media dai 17,3 nodi del 2010 ai 13,9 del 2023), di criticità e colli di bottiglia ha assorbito la capacità in eccesso. Anche la crisi del mar Rosso ha contribuito richiedendo un aumento dell’8-10% della domanda di trasporto. Dalla seconda metà del 2024, tuttavia, sui mari si riverserà una cospicua capacità di stiva che porterà il mercato su un terreno più accidentato. Più nel dettaglio, secondo la società le prospettive per l’andamento delle tariffe saranno pesantemente influenzate dallo “straordinario ingresso di nuove unità atteso per il 2024 e il 2025”. Considerato che precedenti periodi di eccesso di capacità hanno mostrato che il valore dei noli può scendere dell’80% in un anno, secondo Dsf nei prossimi 12 mesi si potrà assistere a un calo dei noli, che potrà portarli dall’attuale quota – pari all’85esimo percentile del Shanghai Containerized Freight Index, attestato a 1.800 ad aprile 2024 – al minimo di sempre. La flotta globale container, più nel dettaglio, secondo Dsf nei prossimi 4 anni crescerà per una quantità pari al 23% della attuale, portando la capacità a sopravanzare ancora di più la domanda. Questa si prevede possa di contro crescere del 4,1% nel 2024. La rotta principale, ovvero quella dal Far East all’Europa, si stima tuttavia in aumento di poco più dell’1% nel 2024 e nel 2025.
In conclusione, la stiva in eccesso delle navi è destinata a crescere durante la seconda metà del 2024, creando una pressione significativa sui noli, i quali “potrebbero scendere ai minimi storici nei prossimi 12 mesi se la capacità non verrà gestita con attenzione”. Secondo Dsf è probabile che le compagnie optino quindi per charter brevi e si prevede che la capacità verrà rimescolata tra operatori e armatori nel tentativo dei primi di ottimizzare la stiva dislocata sulle varie rotte. Nello specifico, i carrier tenderanno a restituire la stiva in eccesso alle società che noleggiano portacontainer e a sostituire su alcune rotte le navi più piccole con altre di maggiore capacità.
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