Piano del Mare: Ancip ha depositato un documento con 28 pagine di proposte
I suggerimenti normativi (alcuni in condivisione con le altre associazioni datoriali di categoria) ritenuti necessari per l’evoluzione armonica del mercato portuale regolato dalla legge
L’Associazione Nazionale Compagnie Imprese Portuali (Ancip) ha annunciato di aver depositato “presso la Struttura di missione per le politiche del mare, che a breve traslerà nel Dipartimento per le politiche del mare (art 12 DL 63/2024) della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il documento circa l’ audizione di domani (4 giugno, ndr) afferente alla seguente tematica per il conseguimento degli obiettivi del Piano del Mare”.
Il documento di Ancip riguarda nello specifico il lavoro marittimo (e lavoro portuale): “Su queste direttrici abbiamo articolato elementi concreti e mirati – fa sapere l’associazione presieduta da Luca Grilli – quindi proposte normative (alcune delle in condivisione con le altre associazioni datoriali di categoria), che ritiene necessarie per l’evoluzione armonica del mercato portuale regolato dalla legge speciale 28 gennaio 1994, n.84, nell’interesse delle imprese e dei propri lavoratori di cui agli articoli 16, 17, 18 e 10, comma 6 e, soprattutto, nell’interesse superiore, generale e diffuso del Sistema portuale italiano”.
Il documento (a questo link la versione integrale) si compone di 28 pagine e contiene proposte per:
– competenza delle Autorità di sistema portuale nel mercato portuale
– operazioni e i servizi portuali in operazioni e relative attività portuali
– tariffazione delle operazioni e attività portuali
– nuova articolazione del DM MIT
– appalti legittimi tra terminal e imprese portuali
– ruolo strategico del Piano dell’organico del porto
– esigibilità fondo di cui all’articolo 17, comma 15-bis
– meccanismi perequativi a garanzia del lavoro portuale temporaneo
– possibilità di nuove tipologie di avviamenti di lavoro portuale temporaneo
– disciplina dei servizi di interesse economico generale all’interno dei porti
– SIEG all’interno delle normative di cui al CCNL dei lavoratori dei porti
– di estensione temporale del “Buono portuale”
– di modifica fondo di accompagnamento all’esodo
– alcuni profili professionali degli operatori portuali tra i lavori “usuranti”
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