Gli occhi di Fincantieri sul cantiere tedesco Thyssen-Krupp Marine Systems
L’azienda specializzata anche nella costruzione di sottomarini gestisce stabilimenti in Germania a Kiel oltre a strutture più piccole ad Amburgo, Brema ed Emden e impiega circa 3.100 persone
Secondo quanto riferito ieri dal quotidiano tedesco Handelsblatt, il gruppo Fincantieri avrebbe incontrato membri del governo tedesco proponendo un accordo sul cantiere Thyssen-Krupp Marine Systems. Il giornale ha spiegato che gli approcci precedenti erano stati respinti, ma che ora rappresenterebbero un’alternativa ai negoziati per il takeover della maggioranza del costruttore tedesco da parte del private equity statunitense Carlyle.
Il colosso industriale tedesco Thyssenkrupp ha confermato nel marzo 2024 l’avvio della due diligence di Carlyle per acquisire una quota della società, con opzione per rilevare l’interezza del capitale. La società controllante ha cercato una strada per cedere l’attività di costruzione navale, ma ha incontrato problemi a causa del ruolo strategico nella difesa. L’azienda gestisce il più grande cantiere navale in Germania, che impiega circa 3.100 persone nelle sue strutture a Kiel oltre a strutture più piccole ad Amburgo, Brema ed Emden. Ha inoltre un accordo con il governo per espandere le attività rilevando una parte degli ex cantieri MV Werften dopo aver affittato il capannone di Wismar per completare la nave da crociera incompleta acquistata dalla Disney.
Tkms è un importante fornitore per la Germania nonché un costruttore navale internazionale per le marine norvegesi, egiziane e singaporiana. Stanno anche lavorando ad un accordo con l’India per un programma congiunto per la costruzione di sottomarini per la Marina indiana. È considerata uno dei leader mondiali nella costruzione di sottomarini convenzionali.
È stato riferito che la società madre sta negoziando un accordo in base al quale Carlyle acquisirebbe una quota di maggioranza nelle attività del cantiere navale, da far confluire in una società scorporata. Il governo federale tedesco ne acquisirebbe fino al 25% e Thyssenkrupp rimarrebbe come azionista di minoranza. Dopo aver annunciato in marzo un accordo per proseguire le trattative, la società madre ha osservato che l’accordo con Carlyle non esclude l’esame parallelo di altre opzioni, compreso il ricorso al mercato dei capitali.
Secondo quanto riferito, anche Fincantieri, tra gli altri, avrebbe avanzato delle proposte, ma queste sono state respinte per vari motivi, tra cui preoccupazioni per gli interessi nazionali. Una proposta del francese Naval Group, noto come uno dei principali produttori di sottomarini, sarebbe stata respinta in Germania a causa delle preoccupazioni sulla proprietà intellettuale e sull’occupazione.
Handelsblatt riporta poi una proposta alternativa, che prevede che Tkms faccia da capofila in un’operazione di consolidamenti dei cantieri navali tedeschi, per poi cercare di collaborare con una società europea. Fincantieri, che negli ultimi anni ha ampliato la propria attività nel settore delle navi militari di superficie, sarebbe ritenuta il partner più solido per uno scenario di questo tipo. Che, peraltro, le offrirebbe un grande sbocco nel settore del subsea, dato che la specialità di Thyssen sono i sottomarini. Secondo la stampa tedesca Fincantieri sarebbe aperta a diversi approcci, anche all’acquisizione di una semplice partecipazione in Tkms, con o senza Carlyle.
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