Piano da 60 milioni di euro e nuovi spazi a terra per Grimaldi a Brindisi
Prende corpo l’investimento dedicato all’automotive del gruppo partenopeo: piastra logistica nelle aree Enel con previsione di 240 occupati
Il gruppo Grimaldi è pronto a impiantarsi a Brindisi, ma, diversamente da quanto emerse alcuni mesi fa, l’area nel mirino sarebbe fra quelle gestite da Enel, che ha dismesso la centrale a carbone Federico II.
La circostanza è emersa a latere di un tavolo ministeriale sulla decarbonizzazione. In particolare, quanto a Grimaldi, sarebbe prevista, ha riportato la Gazzetta del Mezzogiorno, la realizzazione di una grande piastra logistica su una superficie di 20mila metri quadri (che dovrebbe comprendere la zona franca doganale e la banchina di Enel), dove movimentare soprattutto car carrier. Nei mesi scorsi era emerso il nome della cinese Great Wall Motors come partner dell’operazione, ma il profilo è sparito e le sanzioni in arrivo per le auto cinesi potrebbero aver giocato un ruolo.
Grimaldi ed Enel starebbero definendo i dettagli dell’accordo, che non sarebbe stato ancora raggiunto a causa di qualche residuale resistenza. In una prima fase, l’investimento sarebbe da 30 milioni di euro e 120 addetti. Una volta completate le opere di infrastrutturazione portuale, Grimaldi investirebbe altri 30 milioni e occuperebbe ulteriori 120 unità.
Altri soggetti interessati alle medesime aree sarebbero l’azienda siderurgica veneta (ma già presente in loco) Scandiuzzi e Act Blade, attiva nel settore dell’eolico. Per Capobianco, dove inizilamente si pensava avrebbe potuto installarsi Grimaldi, restano vivi in primis il progetto di Fincosit (incaricata anche del banchinamento) e Renantis e quello di Adriatic Green Shipyard, mentre è di poche settimane fa la presentazione da parte del presidente del Salone Nautico di Puglia, Giuseppe Meo, di un progetto (Polo nautico Brundisium) per la creazione di un cantiere per la produzione di imbarcazioni da diporto.
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