Record container a Tmt e gara da 6 Mln di euro per il Pcs di Trieste e Monfalcone
L’Adsp è alla ricerca di un socio industriale per una newco cui affidare la gestione del sistema informatico dei due scali
Nuova gara per il Port Community System e traffici marittimi i nripresa nel sistema portuale di Trieste e Monfalcone nei primi cinque mesi del 2024.
Imbastita dall’allora presidente Zeno D’Agostino, l’Autorità di sistema portuale del mar Adriatico orientale, oggi guidata da Vittorio Torbianelli nelle vesti di segretario generale, ha avviato una gara a doppio oggetto riguardante il Port Community System dello scalo, denominato Sinfomar ed elaborato dall’ente in questi anni.
Nella documentazione di gara l’Adsp specifica di esserne proprietaria e di considerare la piattaforma “critica per il funzionamento del porto, sia nell’espletamento delle fasi operative che quelle legate a controlli e adempimenti”. L’ente però “attualmente non dispone di personale sufficiente, nel numero e negli skill posseduti, per poter gestire in autonomia tale piattaforma”. Si rileva inoltre “la sempre maggiore complessità degli sviluppi informatici, legati anche alla necessità di estendere le funzionalità del Sinfomar allo scalo di Monfalcone”.
Da qui l’intenzione di creare una società, “Pcs Newco S.r.l., titolare della concessione del servizio di implementazione, gestione e manutenzione della piattaforma Port Community System per l’esecuzione dei servizi di supporto alle operazioni doganali e alle attività di security e per l’automatizzazione dei processi logistico-portuali; l’appalto ha ad oggetto il servizio di assistenza e manutenzione evolutiva di Sinfomar che dovrà essere svolto dalla costituenda società mista”.
L’Adsp vuole mantenere il 51% delle quote e l’importo a base di gara è di 6 milioni di euro, calcolato sull’impegno orario delle 12 risorse ritenute come minimo necessarie per i 3+3 anni di contratto previsto. L’ente però si è riservata la possibilità di richiedere all’aggiudicatario durante il contratto lo sviluppo di ulteriori moduli, valutati in 6 milioni di euro, cui potrebbero aggiungersi la proroga annuale e, in caso di variazioni in aumento, il quinto d’obbligo, per un valore globale stimato di 14,2 milioni di euro.
Oggi gli utenti di Psc sono 1.700 circa, per 280 aziende. “Il numero di accessi giornalieri, attorno al migliaio nei primi anni di attività caratterizzata principalmente dalla gestione del traffico marittimo, a partire dal 2017, con l’inserimento dei moduli ferroviari, si è assestato attorno ai 1.700. Nell’ultimissimo periodo tale numero è quasi raddoppiato a causa dell’attivazione delle procedure di ‘preavviso di arrivo doganale’, che hanno coinvolto una notevole quantità di operatori legati al trasporto”.
Nei primi cinque mesi dell’anno lo scalo giuliano cresce del +5,56% sui volumi complessivi, con 24.004.829 tonnellate di merce movimentata rispetto al periodo gennaio-maggio dell’anno scorso. Lo sprint trova il motore nelle rinfuse liquide (+11,61%) che trainano la crescita con 16.625.750 tonnellate (69,25% del totale movimentato nello scalo triestino), nonostante diversi traffici scontino gli effetti dell’emergenza geopolitica internazionale. Guardando nel dettaglio gli altri singoli settori, in calo le merci varie (-3,39% ) con 7.322.254 tonnellate movimentate, mentre il comparto ro-ro si attesta su 124.091 unità transitate (-1,69%). Molto negativo l’andamento delle rinfuse solide con 56.825 tonnellate (-78,53% ) riconducibile al decremento della sottocategoria “cereali” (28.999 tonnellate con un -25,95%) e a quella dei “prodotti metallurgici” (che in tale periodo non ha registrato traffico, -100,00%). Contrazione del -10,61% nei primi 5 mesi anche per i container con 313.137 Teu movimentati, anche se la flessione tende a ridursi, considerato che nel primo bimestre del 2024 la perdita era del 15,34%. “E proprio questo comparto rappresenta un indicatore chiaro del quadro geopolitico attuale e delle sue numerose criticità” sottolinenao dalla port authority giuliana. “Rileviamo, infatti, che sono state appena 727 le navi container che tra gennaio e maggio hanno scelto di attraversare il canale di Suez (-69), secondo i dati di Srm, contro le 676 che hanno preferito allungare la rotta e, conseguentemente, i giorni di transito e passare dal Capo di Buona Speranza. È alla luce di questi dati che va inquadrato anche l’andamento del porto di Trieste e di molti scali mediterranei”.
Analizzando il singolo mese di maggio emerge però un record storico mensile per il settore container, con un incremento a doppia cifra (+22,78%) e 78.297 Teu lavorati. Il risultato, che lascia presagire qualche segnale di ripresa, è da ricondursi soprattutto al buon risultato del Molo VII gestito da Trieste Marine Terminal (+26,04% e 69.132 Teu), ma anche al traffico container presente sulle navi ro-ro da/per la Turchia (+2,74% e 9.165 Teu).
In calo anche il traffico ferroviario nello scalo giuliano con 3.434 treni (-10,57%), guardando invece alla movimentazione dell’intero sistema portuale, inclusi gli interporti di Trieste e Cervignano, la quota dei treni operati si attesta a 4.835 (-8,50%).
Passando ai dati del porto di Monfalcone, i volumi complessivi nel periodo gennaio-maggio 2024 raggiungono 1.513.913 tonnellate di merce (-12,60%), ma osservando il singolo mese di maggio si rileva un’inversione di tendenza che fa ben sperare: è infatti record mensile dei volumi totali con 475.266 tonnellate (+10,97%). Si tratta del miglior mese di maggio degli ultimi dieci anni.
Tornando all’analisi dei primi 5 mesi dell’anno, rilevante la perdita per le merci varie (-21,38%). Risulta negativo anche il settore rinfuse solide che, con 1.214.521 tonnellate, riporta una flessione (-10,13%) riconducibile alle sottocategorie “carbone e lignite” dove non si è avuto alcun movimento in quanto la centrale termoelettrica monfalconese non è più operativa (-100%). Da evidenziare la sottocategoria “cereali” che, con 12.630 tonnellate, ha registrato un importante aumento (+123,94%). Idem per la sottocategoria “prodotti chimici” (+111,95%) grazie all’arrivo di 32.600 tonnellate di urea, mentre la sottocategoria “minerali/cementi”, con 27.782 tonnellate di caolino sbarcate a gennaio, febbraio e maggio, riporta viceversa un saldo negativo (-10,15%).
Sui dati di traffico questo il commento del commissario straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, Vittorio Torbianelli:“Stiamo affrontando una crisi che non ci permette ancora di interpretare tendenze, e maggio, nel settore contenitori, ci ha regalato almeno un segnale di fiducia, ma certo se la rotta alternativa del Capo di Buona Speranza, scelta da molti armatori, da transitoria diventasse strutturale per un prolungarsi eccessivo della crisi, Trieste ne soffrirebbe pesantemente. Ci sono comunque diversi tipi di traffico: valorizzare e sviluppare ulteriormente la multisettorialità è quindi l’unica chiave che ha il nostro sistema portuale per affrontare la crisi in corso, e questa è la strada che stiamo percorrendo insieme a tutti gli operatori e alla comunità portuale”.
A.M.
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