I marittimi di Toremar annunciano lo stato di agitazione
Sarcastica la replica della società armatoriale: “Apprezziamo che finalmente dopo oltre un anno finalmente anche le organizzazioni sindacali si siano attivate in difesa della Compagnia e dei suoi lavoratori”
Le ultime notizie provenienti da Toremar, con la società asseritamente intenzionata a non partecipare ai nuovi bandi per la continuità territoriale in Toscana e a cedere parte cospicua della flotta, hanno come era prevedibile messo in agitazione i lavoratori.
Tanto che le segreterie provinciali livornesi di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti hanno proclamato lo stato di agitazione in una lettera indirizzata alla compagnia e a diverse istituzioni del territorio, a partire dalla Prefettura: “Le motivazioni che hanno condotto a tale decisione sono le seguenti: è passato poco più di un anno dall’Osservatorio sulla Continuità Territoriale Arcipelago Toscano, dove venivamo informati sull’iter di implementazione del bando di gara. Da quella data, da parte della Società, è iniziata una campagna di terrore a bordo della flotta, rappresentando ipotetici e disastrosi scenari. È chiara a tutti la complessità della fase, se da un lato la Regione Toscana ha sempre sostenuto di avere tra le priorità: occupazione e qualità del servizio, dall’altro la Compagnia per mezzo stampa comunica l’alienazione di parte consistente della flotta. Con l’effetto sicuro di perdita di posti di lavoro”.
Il riferimento è alle dichiarazioni di Toremar al nostro giornale: “Segnatamente, il giorno 20 giugno u.s, si è svolto un incontro con Toremar e, in quel consesso, nessuna parola sulla messa in vendita di buona parte della flotta impegnata nell’arcipelago toscano. Notizia appresa dagli organi di stampa tra lunedì 24 e martedì 25 giugno. È intollerabile tale condotta che mina la serenità dei marittimi in procinto di affrontare la dura stagione estiva, con la responsabilità di rappresentare il prestigio della nostra Regione, senza certezze sul proprio futuro e delle loro famiglie”.
Da qui la richiesta di un’inversione di rotta, con la ventilazione di uno sciopero (coi limiti, naturalmente, dei servizi essenziali): “Chiediamo alla società di formalizzare il proprio piano industriale aggiornato e chiediamo di fermare ogni azione atta a destabilizzare il clima a bordo delle motonavi. A tal proposito siamo disponibili ad esperire quanto previsto dall’art. 2, c3 Legge 146/90”.
Alle parole dei sindacati ha prontamente risposta la compagnia del gruppo Moby in una nota dove si legge: “Riscontriamo, con non poca amarezza, le motivazioni che vengono riportate nella lettera di proclamazione dello stato di agitazione ricevuta dai marittimi di Toremar. Da oltre un anno affermiamo che due procedure, che prevedano una gara per tutte le linee esclusa la Piombino – Portoferraio, con quest’ultima in regime di OSP (Obblighi di servizio pubblico) avrebbe sortito degli esisti disastrosi sull’occupazione e sulla qualità e frequenza. Un regime di OSP sulla Piombino – Portoferraio non potrà più garantire e sostenere una turnistica di lavoro di 15 giorni a bordo e 15 a terra, com’è attualmente. Un contratto integrativo di secondo livello che Moby, acquisendo Toremar 13 anni fa, ha conservato e migliorato, un contratto unico per qualità basti considerare a tal proposito quelli delle altre compagnie regionali”.
Toremar poi prosegue dicendo: “Per quanto riguarda tutte le altre linee: Livorno – Isola di Capraia, Livorno – Isola di Gorgona, Piombino – Rio Marina – Pianosa, Piombino – Cavo – Portoferraio, Porto Santo Stefano – Isola del Giglio e Porto Santo Stefano – Isola di Giannutri, che saranno oggetto di bando di gara per l’affidamento del contratto di servizio, è palesemente chiaro che l’appetibilità delle tratte sopra citate va completamente a scomparire e non consente alcuna prospettiva economica di un piano industriale e quindi di un futuro”.
Infine le conclusione un po’ sarcastica del gruppo controllato dalla famiglia Onorato: “Un mese fa Toremar ha pubblicamente dichiarato che non avrebbe partecipato alla gara per queste linee e lo stesso ha fatto comunicandolo ufficialmente all’Assessore regionale ai Trasporti nell’ultimo incontro datato 18 giugno u.s. Da qui la messa in vendita delle navi anch’essa comunicata alla Regione e successivamente alle organizzazioni sindacali nell’ultimo incontro del 20 giugno u.s, quindi nessuna sorpresa. Siamo sempre stati vicini agli equipaggi e apprezziamo che finalmente dopo oltre un anno, nel corso del quale abbiamo manifestato la nostra preoccupazione, finalmente anche le organizzazioni sindacali si siano attivate in difesa della Compagnia e dei suoi lavoratori”.
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