Sace: export in crescita del 3,7% quest’anno e del 4,5% nel 2025
La export credit agency indica anche 14 paesi su cui puntare nei prossimi anni per le vendite estere
Buone notizie per l’export italiano. Le vendite estere di merci della Penisola torneranno infatti a crescere nettamente, segnando un +3,7% in valore quest’anno, un +4,5% nel 2025 e un +4,2% in media nel biennio successivo. In valore, i beni esportati toccheranno i 650 miliardi nel 2024, per arrivare a 679 miliardi di euro nel 2025.
A firmare la previsione è Sace, nel suo ultimo Doing Export Report 2024 che, spiega, “approfondisce le potenzialità di crescita dell’export italiano e le nuove rotte su cui le imprese devono puntare” individuando anche nove direttrici di sviluppo per le aziende tricolori. Il trend sarà positivo anche per i servizi, con una crescita media in valore del 4% nel 2024-2027 grazie allo sviluppo delle tecnologie digitali più avanzate (in particolare dell’intelligenza artificiale).
Le opportunità – ha spiegato Alessandro Terzulli, Chief Economist dell’agenzia – provengono in particolare da mercati quali Messico, Brasile, Colombia, Turchia, Serbia, Egitto, Marocco, Sudafrica, India, Cina, Vietnam, Singapore, che oggi pesano per 80 miliardi e potrebbero valerne 95 al 2027. Destinazioni che l’agenzia ha ribattezzato Gate (acronimo per Growing, Ambitious, Transforming ed Emerging), ritenute le più promettenti per le vendite di merci italiane e in cui Sace è presente con propri presidi. Nel 2023, come accennato, vi sono stati esportati circa 80 miliardi di euro di beni italiani, che cresceranno del 5,4% nel 2024 e del 7% nel 2025, arrivando già così il prossimo anno a quota 90 miliardi.
Nel dettaglio, questa di seguito è l’analisi paese per paese fornita dall’agenzia.
Vietnam: presenta ambiziosi piani di sviluppo come il National Master Plan 2021-30 che comprende la modernizzazione e l’avanzamento tecnologico dell’industria manifatturiera, le infrastrutture e lo sviluppo urbano. È l’economia a più rapida crescita del Sud Est Asiatico. L’export italiano, che già nel 2023 valeva 1,2 miliardi, salirà del 15% nel 2024 grazie in particolare alla spinta della meccanica strumentale (+19,7%).
Singapore: nel 2023 l’export è valso 2,8 miliardi, ma crescerà del 5,3% nel 2024 e del 9% nel 2025. Quasi un terzo delle vendite italiane nel paese è rappresentato dagli apparecchi elettrici – in particolare chip e semiconduttori – per i quali si prevede una crescita robusta nei prossimi anni (+4,5% nel 2024, +12,2% nel 2025 e +16,7% in media nei due anni successivi). Singapore è destinazione importante per tipici prodotti Made in Italy come alimentari e bevande, moda e design. Tra i settori ad alto potenziale infine l’aerospazio e quello dei dispositivi medici e delle biotecnologie.
Cina: nel paese l’export italiano ha raggiunto i 19,2 miliardi nel 2023 ed è attesa una crescita del 4,8% quest’anno e del 5,5% nel 2025, pur tenendo conto delle difficoltà strutturali dell’economia cinese. La conquista di maggiori quote di mercato per l’Italia, secondo Sace, passa per settori emergenti come quello dei veicoli elettrici e della mobilità sostenibile, delle energie rinnovabili (circa il 50% della nuova capacità installata a livello globale è riconducibile alla Cina), delle tecnologie agricole avanzate e dei biomateriali.
India: Si prevede diventerà il terzo Paese al mondo per dimensione economica già nel 2027. L’export italiano che nel paese valeva 5,2 miliardi nel 2023, quest’anno crescerà del 6,8% e nel 2025 del 6,7%. Le opportunità arriveranno dal “salto di innovazione che deve affrontare il paese per affermarsi come hub manifatturiero globale”, spiega Sace. Pertanto saranno cruciali settori quali aerospazio e difesa, automotive e Ict. Altri ambiti in pieno sviluppo sono quelli dei trasporti ed energetico, dato che le fonti rinnovabili dovranno coprire il 50% del fabbisogno del paese entro il 2050.
Emirati Arabi Uniti: l’export di beni italiani nel paese, che ha raggiunto i 6,7 miliardi lo scorso anno, salirà addirittura a doppia cifra: +15,7% nel 2024 e +17,2% nel 2025. L’elevato reddito pro-capite trainerà le vendite di beni di consumo (specialmente prodotti del legno e arredo, +18,2% in media nel 2024-25 e +11,5% nel 2026-27) funzionali allo sviluppo immobiliare, a sua volta incentivato dalla ripresa del settore turistico. Costruzioni e infrastrutture sono fonti di domanda anche di beni intermedi come la gomma e i metalli che fanno registrare tassi di crescita significativi.
Arabia Saudita: nel 2023 le esportazioni di beni si sono attestate a 4,9 miliardi e quest’anno è previsto un incremento del 6,7% e nel 2025 del 4,6%. Protagonisti saranno i beni di investimento (+8,8% nel 2024-25 e +3,3% nel 2026-27), tra cui i mezzi di trasporto (+17% nel 2024). Per via del percorso di decarbonizzazione, cresceranno anche le vendite di apparecchiature elettriche legate alla transizione energetica (+18% nel 2024 e +5% nel 2026).
Serbia: con un valore dell’export pari a 2,3 miliardi nel 2023, offrirà occasioni di business legate alla transizione verde ed energetica, così come all’agritech, alle infrastrutture e alle costruzioni relative all’urbanizzazione.
Turchia: dopo un 2023 chiuso a 14,3 miliardi, le nuove politiche economiche hanno ridato fiducia agli operatori esteri con una attesa di crescita per le esportazioni italiane del 3,2% nel 2024 e del 3,7% nel 2025. Mercato per eccellenza per la meccanica strumentale, grazie a un settore manifatturiero sviluppato, Istanbul, spiega Sace, sta investendo sulla rete ferroviaria nazionale che trainerà le vendite italiane di beni d’investimento. La meccanica strumentale e i mezzi di trasporto saranno settori significativi per l’export italiano, con una crescita del 7,5% nel 2024-25 e del 6,8% nel 2026-27 per i primi, mentre per i secondi segneranno un +22,5% nel 2024 e ritmo costante a +6% circa fino al 2027.
Egitto: principale destinazione di beni italiani nel nord Africa insieme alla Tunisia, nel 2023 ha richiesto beni italiani per 3,3 miliardi. Per quest’anno è prevista una frenata del 4,1%, ma nel 2025 la crescita sarà a doppia cifra +16,9%. I progetti strategici, come lo sviluppo di nuove linee ferroviarie, continueranno a trainare il nostro export, e ad esempio i metalli cresceranno del 17% nel 2025 e in media al 7,8% nel 2026-27, mentre i mezzi di trasporto saliranno a tassi vicini al 13% in media nei prossimi tre anni.
Marocco: lo sviluppo infrastrutturale ferroviario e la ricerca dell’indipendenza energetica saranno le principali direttrici di crescita nel paese, in cui l’export italiano ha raggiunto i 2,8 miliardi nel 2023, salirà ancora del 2% nel 2024 per poi stabilizzarsi nel 2025.
Sudafrica: le esportazioni italiane, pari a 2,2 miliardi nel 2023, si contrarranno del 2,6% nel 2024 per poi passare a una rapida crescita del 10,2% nel 2025. Le prospettive restano positive e in particolare i beni di investimento aumenteranno anche quest’anno grazie alla domanda del settore energetico (+1,4%), confermandosi uno dei traini del Made in Italy nel paese.
Messico: primo mercato del Made in Italy in America Latina, nel 2023 ha totalizzato 6,2 miliardi di export italiano, atteso in aumento del 7,3% nel 2024 e del 6,6% nel 2025. La domanda di macchinari italiani segnerà +6,2% e +6,6% quest’anno e il prossimo grazie alla forte vocazione manifatturiera del paese. Anche i mezzi di trasporto costituiranno uno dei settori principali di export (+5,1% nel 2024 e +4,7% nel 2025); infine, opportunità future potranno arrivare dall’aerospazio.
Brasile: il paese sta puntando sullo sviluppo infrastrutturale, incluso il trasporto ferroviario di merci e l’avvio di nuove piattaforme logistiche. Il settore delle energie rinnovabili offre potenziali opportunità alle imprese di macchinari e di apparecchi elettrici, il cui export è previsto in crescita rispettivamente del 4% e dell’8,8% nel 2024 e dell’8,2% e del 7% l’anno successivo. L’export italiano, che nel 2023 aveva raggiunto i 5,4 miliardi, ed è previsto aumentare sia nel 2024 sia nel 2025.
Colombia: il paese è considerato un mercato stabile in un’area storicamente volatile, e sta investendo nella diversificazione energetica. L’export italiano, che nel 2023 ha raggiunto i 900 milioni, crescerà del 5,9% quest’anno e del 5,7% nel 2025. Le prospettive sono buone per le aziende del settore degli apparecchi elettrici. Ancora relativamente limitato ma in forte crescita è quello di alimentari e bevande, le cui previsioni sono di +11,3% nel 2024 e di +6,7% nel 2025.
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