Riaperta la partita del pilotaggio via radio a Salerno
Appellato da Cartour, il Consiglio di Stato affida all’Università di Genova l’incarico di verificare che il diniego dovuto alla collocazione della torre piloti sia da ritenersi ancora valido
Non è detta l’ultima parola per l’ambizione di Cartour – compagnia armatoriale parte del gruppo Caronte&Tourist – di ricorrere per i propri traghetti in entrata e uscita dal porto di Salerno al servizio di pilotaggio Vhf (via radio).
Un’ordinanza del Consiglio di Stato, infatti, ha riaperto i giochi, nell’ambito dell’appello che la società ha proposto contro due sentenze pronunciare dal Tar di Salerno nel 2021 per rigettare i ricorsi contro altrettanti provvedimenti del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e della locale Capitaneria di porti volti a respingere le istanze di Cartour per l’autorizzazione al pilotaggio via radio.
Dinieghi che erano stati opposti, sintetizza il Consiglio di Stato, “perché, sostanzialmente, non esiste una idonea “torre piloti” che garantisca la visibilità diretta dello specchio acqueo”. Spiegava infatti il Tar, in una delle sentenze impugnate da Caronte, che “la sede della Corporazione piloti è ubicata sulla banchina Manfredi in un manufatto antistante la Capitaneria di porto ed è costituita unicamente da un piano terra dal quale non risulta visibile la rada, il canale di accesso, il bacino di evoluzione e le banchine di ormeggio”, sicché è “dunque impossibile, per altezza e ubicazione, monitorare costantemente le manovre di entrata e di uscita”.
Passati tre anni da quella pronuncia e nove dalla prima istanza di Cartour, ora il Consiglio di Stato sembrerebbe voler chiarire se la motivazione di quel diniego possa ancora ritenersi consistente. In vista quindi dell’udienza di merito, fissata per il prossimo gennaio, i giudici di Palazzo Spada hanno quindi disposto “una verificazione per accertare se gli aspetti ostativi al servizio via Vhf sollevati dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e dalla Corporazione Piloti del porto di Salerno in relazione alle caratteristiche del porto medesimo meglio descritti negli atti impugnati siano o meno superabili”, affidando “l’incarico di verificazione al direttore del Dipartimento di Ingegneria navale dell’Università degli Studi di Genova”.
A.M.
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