Nuove accuse di corruzione per Paolo Emilio Signorini e Mauro Vianello (Ente Bacini)
Al centro delle nuove accuse la maxi consulenza da 200 mila euro che forse doveva essere restituita almeno in parte all’ex presidente dell’Autorità di sistema portuale.
Nuove accuse di corruzione per l’ex presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale, Paolo Emilio Signorini, e per l’ex presidente di Ente Bacini, Mauro Vianello.
È quanto emerge dagli atti depositati nel processo, che partirà il 5 novembre, a carico dell’ex presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, dell’imprenditore portuale, Aldo Spinelli, e della stessa ex guida dello scalo.
Al centro delle nuove accuse la maxi consulenza da 200 mila euro che Signorini, quando era amministratore delegato di Iren, aveva affidato a Vianello, presidente di Ente Bacini e titolare al 54% delle quote della Santa Barbara Srl, azienda che si occupa di attività anti-incendio in porto a Genova.
Quest’ultimo era stato sottoposto a un’interdittiva perché accusato di aver corrotto Signorini in cambio dell’innalzamento a tavolino della tariffa oraria per chi fruisce dei servizi della società.
Seconto quanto scoperto dalla Guardia di Finanza, coordinata dai pm Federico Manotti e Luca Monteverde, già dopo poche settimane dall’inizio della collaborazione Vianello fatturò a Iren 120 mila euro, suddivisi in due tranche da 61 mila il 15 gennaio e il 28 febbraio. Per gli inquirenti l’ex capo del porto con quella consulenza voleva in qualche modo sdebitarsi per i precedenti favori.
La collaborazione era stata voluta fortemente da Signorini, come ha ricordato il presidente della multiutility Luca Dal Fabbro, sentito come persona informata sui fatti a giugno.
“Signorini – il racconto del manager ai pm – non aveva informato il Cda della consulenza a Vianello, in virtù della delega che aveva come amministratore delegato e direttore generale, che gli consentiva di affidarle entro i 250 mila euro… disse che la collaborazione era fondamentale ma fino a quel momento non avevamo avuto bisogno di consulenti di quel genere”.
Alla domanda se nei sei mesi di consulenza Vianello abbia mai redatto pareri o documenti sulle attività svolte, Dal Fabbro ha detto di non averli mai visti. Una delle ipotesi è che parte dei soldi di quella consulenza dovesse essere restituita all’ex presidente dell’Autorità di sistema portuale.
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