Traffico merci nei porti laziali in calo del 10,5% nei primi sei mesi del 2024
Lo scalo di Civitavecchia si prepara però a raggiungere un nuovo primato storico con 3,5 milioni di crocieristi attesi nell’intero esercizio
Con 6.221.584 tonnellate di merci imbarcate e barcate, il sistema portuale del Lazio formato dagli scali di Civitavecchia, Gaeta e Fiumicino ha fatto registrare nel primo semestre del 2024 una flessione del 10,5%, pari a un decremento di 728mila tonnellate. A pesare è soprattutto il crollo delle rinfuse solide (carbone) a Civitavecchia dove però i crocieristi sono tornati a crescere in maniera importante traguardando nuovo record nell’anno.
In una nota l’Autorità di sistema portuale presieduta da Pino Musolino evidenzia infatti che “il porto di Roma” corre “verso i 3,5 milioni di crocieristi. Si conferma lo straordinario trend del mercato delle crociere per il principale scalo portuale del network regionale. Con all’orizzonte il nuovo, storico, record annuale dei 3,5 milioni di passeggeri crocieristi, il primo semestre del 2024 fa registrare un incremento del 14,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”.
Civitavecchia si caratterizza sempre più come ‘home port’ (scalo capolinea); continua a crescere, infatti, la percentuale di crocieristi (+16,8%) che iniziano e terminano la crociera nel porto di Roma, rispetto ai transiti che, negli anni passati, hanno sempre fatto la parte del leone. In sostanziale aumento anche il numero degli accosti delle ‘città galleggianti’ che si aggira intorno al 9% con 27 accosti in più rispetto al primo semestre del 2023.
Mentre si registra una flessione dei passeggeri di linea (-3,9%), continua a riprende quota il traffico legato all’automotive che ha visto una significativa ripresa proprio a partire dall’inizio dello scorso anno quando i piazzali del principale scalo laziale hanno iniziato a riempirsi dopo la crisi pandemica. Nei primi sei mesi del 2024 l’incremento percentuale, rispetto al 2023, è pari al 6%, per un totale di oltre 92 mila auto in polizza movimentate.
Per quanto riguarda il traffico merceologico complessivo, il porto di Civitavecchia registra un decremento pari al 17% dovuto essenzialmente alle merci solide condizionate dal traffico del carbone, ormai prossimo allo zero (-92,5%), in vista del phase out della centrale di Torrevaldaliga Nord previsto entro il 2025.
In costante aumento (+19%) le rinfuse liquide che, con i prodotti raffinati che servono l’aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino, superano il mezzo milione di tonnellate. Traffico in crescita anche nel porto di Fiumicino dove, con un incremento pari al 4,3%, si è andati oltre il milione e mezzo di tonnellate.
In controtendenza, invece, il porto di Gaeta dove il traffico complessivo cala di quasi il 30% mentre a crescere sono le rinfuse solide (+23,9%).