Superba non molla su Ponte Somalia in porto a Genova
Presentate le integrazioni per la procedura di Valutazione di impatto ambientale del progetto di trasferimento dei depositi genovesi del Gruppo Pir: si punta ad avviare i lavori a inizio 2025
La partita per il trasferimento dei depositi chimici di Superba dal quartiere di Multedo alle spalle del Porto Petroli al bacino portuale di Genova Sampierdarena, presso ponte Somalia, non è chiusa o almeno aperta la considera la società controllata dal ravennate Gruppo Pir.
Lo testimonia il fatto che, a prescindere dalle sentenze del Tar di accoglimento di alcuni dei ricorsi avverso gli atti dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale prodromici allo spostamento, Superba nei giorni scorsi ha presentato al Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica una corposa documentazione integrativa in replica ai rilievi sollevati nei mesi scorsi, in ambito di procedura di Via (Valutazione di impatto ambientale) dalla Commissione tecnica di valutazione ambientale del Ministero, dagli uffici tecnici della Regione Liguria e dal Ministero della Cultura.
Fra i molti argomenti affrontati ci sono quello del coinvolgimento della Attilio Carmagnani (titolare di altro deposito a Multedo in predicato di spostamento) e del dimensionamento del nuovo insediamento. Superba prende ora le distanze dai ‘colleghi’, sottolineando che il progetto sottoposto a procedura è da inquadrarsi esclusivamente “come realizzazione di un nuovo Deposito della società Superba presso Ponte Somalia” (per cui “non sono pertinenti e necessari atti di formale adesione da parte di Carmagnani”) e confermando implicitamente la nuova e più ampia volumetria.
Ampio spazio poi al capitolo sulla verifica di conformità del progetto – richiedeva la Commissione – “al DM 31/07/1934, che non consentirebbe la costruzione di stabilimenti e depositi costieri di oli minerali e loro derivati su calate dei porti, a meno che non siano depositi con serbatoi interrati”.
Caratteristica non necessaria per Superba, che rileva come essa tratterà prodotti chimici e non oli minerali, ad eccezione del metanolo. Che però, sostiene la società, è un olio minerale solo se usato “per la composizione di miscele carburanti”, ma dato che “il metanolo movimentato presso il Deposito Superba non avrà certamente detta funzione negli utilizzi successivi”, il problema non si porrebbe.
Quindi “l’applicazione del D.M. 31/07/1934 non dovrebbe intendersi come cogente”, senza considerare che la previsione di interrare depositi di prodotti infiammabili, petroliferi o meno, “risulta chiaramente superata dal progresso tecnico”, e che, aggiunge ancora la società, ad ogni modo Superba aveva ottenuto “tramite il rilascio del Nof (nullaosta di fattibilità, ndr), la deroga (ex art. 7 del D.P.R. 151/2011) rispetto a tutti i requisiti del D.M. 31/07/1934 per i quali il progetto del nuovo Deposito per prodotti chimici in Ponte Somalia non risulti pienamente allineato ai dettami del decreto”.
Non si accenna al fatto che il rilascio di tale Nof sia nel frattempo divenuto oggetto di indagine della Procura di Genova (che ha intanto inviato il cosiddetto ‘avviso di conclusione delle indagini preliminari’ a tre dirigenti della società per altra inchiesta relativa all’inquinamento delle acque limitrofe agli impianti, preludio, secondo Il Secolo Xix che ha anticipato la notizia, di una possibile richiesta di rinvio a giudizio), ma si precisa che le relative prescrizioni saranno “gestite nella fase di progettazione particolareggiata e realizzazione dell’opera”.
Come previsto, poi, Superba ha affrontato il tema (sollevato dalla Regione Liguria) dell’analisi delle possibili collocazioni alternative, evidenziando come l’Adsp avesse in passato valutato altre soluzioni e, in particolare, come l’ipotesi più solida, quella delle aree dell’ex carbonile (peraltro tornate disponibili), “venne accantonata per motivi indipendenti dalla volontà di Superba”.
Quanto alle emissioni in atmosfera, Superba espone le ragioni per cui “ci si attende un impatto non significativo sulle condizioni di qualità dell’aria dell’area di interesse” e per le quali “gli impatti associati all’esercizio del deposito in progetto sulla componente atmosfera sono decisamente non significativi”, mentre documenti ad hoc, comprensivi dei fotoinserimenti che ripubblichiamo in pagina (il rendering vero e proprio risulta però non scaricabile) mirano a sanare le criticità di natura paesaggistica espresse dal Ministero della Cultura.
Dai documenti si evince infine come Superba punti ad avviare i lavori di realizzazione a inizio 2025.
A.M.
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