Il porto di Taranto crolla sotto la soglia dei 6 milioni di tonnellate nel primo semestre
La crisi dell’ex Ilva trascina oltre il -40% lo scalo, ma latitano i container, mentre il dragaggio del Polisettoriale s’allontana e i passeggeri stentano
La crisi del porto di Taranto è sempre più accentuata se si pensa che, per la prima volta da che le statistiche mensili vengono regolarmente registrate dalla locale Autorità di sistema portuale (2003), il primo semestre dell’anno s’è chiuso largamente al di sotto dei sei milioni di tonnellate movimentate.
Le tonnellate sono state in particolare 5.389.454, il 23,8% in meno rispetto al primo semestre 2023 e un pallido ricordo rispetto agli oltre 20 milioni di vent’anni fa, prima del tracollo del polo siderurgico e del terminal container dello scalo. Il cui rilancio sembra essersi ulteriormente allontanato dopo che anche l’Adsp, buon ultima, parrebbe essersi accorta della disastrosa conduzione dell’appalto per la realizzazione della vasca di colmata necessaria al relativo dragaggio, chimera già causa nel 2016 della fuga del precedente concessionario.
Negative ad ogni modo tutte le voci merceologiche del traffico mercantile dello scalo ionico. Le rinfuse liquide con 1.855.313 tonnellate movimentate hanno chiuso il semestre a -4,8% rispetto al giugno 2023, le tonnellate di rinfuse solide sono state 2.580.637 (-29,2%), ma ancora peggio, in termini relativi, han fatto le merci varie non unitizzate con 872.458 tonnellate pari a -36,4% mentre i container sono calati del 24,2%%, con 81.047 tonnellate movimentate (addirittura -57,1% in termini di Teu, 9.704 in tutto, in uno scalo che nel primo semestre 2004 ne muoveva oltre 182mila).
Buona, in termini relativi (+28%), la crescita del settore crociere, sebbene con 41.350 passeggeri imbarcati o sbarcati il comparto resti marginale per lo scalo.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER QUOTIDIANA GRATUITA DI SHIPPING ITALY
SHIPPING ITALY E’ ANCHE SU WHATSAPP: BASTA CLICCARE QUI PER ISCRIVERSI AL CANALE ED ESSERE SEMPRE AGGIORNATI