Il salvataggio pubblico dei cantieri Meyer Werft è cosa fatta ma ci saranno esuberi
Con un iniezione di capitale da 400 milioni lo Stato e il Land entrano all’80% nel capitale ma la famiglia Meyer avrà un’opzione per riprendersi in futuro la maggioranza dell’azionariato
Il governo tedesco si appresta ad acquisire, in via quantomeno temporanea, una quota di maggioranza nella società navalmeccanica tedesca Meyer Werft con l’obiettivo di sostenere l’azienda costruttirce di navi da crociera. Lo ha anticipato l’agenzia di stampa “Reuters” citando fonti a conoscenza della questione e ricordando che il cantiere deve raccogliere quasi 2,8 miliardi di euro per aiutare a finanziare le sue attività dopo il ristagno della domanda di nuove costruzioni avvenuto durante la pandemia di Covid-19.
Sempre secondo quanto riferito da Reuters il governo federale della Bassa Sassonia e quello statale contribuirebbero con 400 milioni di euro di capitale per rilevare temporaneamente almeno l’80% del cantiere navale. L’accordo includerebbe un diritto di prelazione per la famiglia Meyer in caso di uscita dello Stato dal capitale di Meyer Werft. “Noi del Ministero delle Attività Economiche – ha dichiarato all’agenzia di stampa il ministro dell’economia tedesco Robert Habeck, senza rilasciare precisazioni sul piano del governo – abbiamo lavorato intensamente per trovare delle soluzioni nelle ultime settimane e le soluzioni sono possibili”.
I dettagli del piano di salvataggio del governo tedesco per sostenere l’attività del gruppo navalmeccanico Meyer Werft non sono stati resi noti ma dalle dichiarazioni rese durante la visita alla società da parte del cancelliere federale, Olaf Scholz, e del primo ministro della Bassa Sassonia, Stephan Weil, a Papenburg, si apprende che il piano per il sostegno finanziario all’azienda è stato ormai definito e concordato dalle parti anche.
Scholz e Weil hanno confermato l’intenzione di sostenere l’azienda cantieristica nell’ambito di un piano di ristrutturazione, annuncio che – hanno commentato l’amministratore delegato del gruppo Meyer, Bernd Eikens, e l’esperto in ristrutturazione aziendale del gruppo, Ralf Schmitz – rappresenta “un contributo politico essenziale per dare al cantiere navale, alle sue migliaia di dipendenti, alle loro famiglie e ai partner commerciali una prospettiva futura sicura. Ora – hanno aggiunto – abbiamo l’opportunità di lasciarci alle spalle la crisi, rendere il cantiere nuovamente competitivo e indirizzarlo verso una redditizia crescita”.
Da parte sua Bernard Meyer, presidente del gruppo Meyer, ringraziando il cancelliere Scholz e il primo ministro Weil, ha affermato che “la soluzione che è stata ora trovata non è facile per la famiglia, ma – ha precisato – abbiamo sempre sostenuto che gli interessi dell’azienda hanno la precedenza su quelli della famiglia. Vediamo una grande opportunità per rimettere l’azienda sulla buona strada per il futuro e lo dimostra anche il positivo sviluppo del portafoglio ordini cresciuto negli ultimi mesi sino a 11 miliardi di euro. La disponibilità della Confederazione, dello Stato e delle banche commerciali a noi collegate a sostenerci nella forma ora concordata – ha proseguito Meyer – dimostra inoltre che da decenni abbiamo raggiunto con la nostra azienda una posizione speciale nel settore della costruzione navale. Conosciamo la nostra attività e vediamo l’opportunità di un ulteriore sviluppo di successo e a lungo termine nei nostri siti. Con l’accordo sul diritto di prelazione per la famiglia – ha precisato Bernard Meyer confermando l’inclusione di questa clausola nell’accordo con le istituzioni – abbiamo la possibilità di diventare nuovamente un’azienda a conduzione familiare. Essendo la seconda più grande azienda dopo il settore pubblico, anche attraverso la partecipazione al consiglio di sorveglianza sosterremo in modo costruttivo l’ulteriore sviluppo del cantiere navale».
L’annuncio dell’accordo è stato accolto con estremo favore dal sindacato IG Metall Küste: “Si tratta – ha evidenziato il direttore distrettuale Daniel Friedrich – di un’enorme opportunità per un nuovo inizio che deve essere sfruttata. Il previsto coinvolgimento del governo federale e del Land – ha specificato – salverà non solo le sedi di Papenburg e di Rostock, ma anche parti importanti della cantieristica navale in tutta la Germania. Questa politica industriale esemplare e trasversale alle strategie dei partiti – ha concluso – assicurerà capacità di cantieristica navale e migliaia di posti di lavoro nella Bassa Sassonia e nel Meclemburgo-Pomerania Occidentale”.
Il piano di ristrutturazione, tuttavia, non sarà indolore per i dipendenti del gruppo navalmeccanico essendo previsti esuberi. Il presidente del consiglio di fabbrica di Meyer Werft, Andreas Hensen, ha annunciato che a breve verrà presentato un piano basato su un programma di esodi volontari.
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