Secondo il progettista il Bayesian potrebbe essere affondato per un portellone laterale aperto
Questa ipotesi è l’unica che sembra convincere Franco Romani, l’architetto che ha progettato questo 56 metri insieme ad altri 9 yacht di Perini Navi
Mentre si continuano ad acquisire notizie sulla tragedia del Bayesian da interrogatori e da rilievi sul sito in cui giace da lunedì scorso di fronte alla coste siciliane, in un’intervista pubblicata oggi dal Secolo XIX ha espresso il suo parere l’architetto che lo ha progettato, Franco Romani.
La convinzione dell’architetto nautico – che oltre a questo di 56 metri a un albero ha progettato altri 9 sailing yacht a due alberi di Perini – è che un’imbarcazione come il Bayesian non può affondare ‘per un po’ di vento’, ma che la causa sarebbe dovuta alla mancanza di chiusura del suo portellone laterale.
L’architetto nell’intervista afferma infatti che la stabilità dell’imbarcazione è regolamentata dagli enti di certificazione e che il Bayesian era in grado di andare a vela con qualsiasi tempo e inoltre, rispetto alla discussa deriva alzata, è normale che questa lo fosse, mentre deve essere abbassata quando è in navigazione per la maggiore stabilità.
Anche di fronte a una previsione di tempesta con vento a 80 nodi l’architetto sostiene che il Bayesian fosse in grado di resistere con un’organizzazione tempestiva del comandante che prevede innanzi tutto il togliere la barca dall’ancora (il Bayesian era invece ancorato). “Ma c’è qualcosa da fare ancora prima. – continua Romani – In casa, quando arriva la pioggia, si chiudono le finestre. Lo stesso va fatto in barca. Se sul Bayesian tutto fosse stato chiuso, non ci sarebbero stati problemi, è programmata per sbandare e tornare su. Invece si è sottovalutata la situazione e non ci si è organizzati per affrontare la tempesta. Quando il maltempo è arrivato la barca ha sbandato e ha imbarcato acqua».
Secondo l’architetto Romani all’arrivo del maltempo era rimasto aperto il portellone che è sul fianco e non quello di poppa, come alcuni avevano ipotizzato, in quanto: «Il portellone di poppa è chiuso, non permette alcun accesso verso l’interno. Il portellone laterale invece dà accesso a un gavone enorme dove ci sono lo Scuba, le bombole per le immersioni, il windsurf. Tutto quello che viene usato per andare in mare viene tenuto lì perché questo portellone è a 60 centimetri dall’acqua: è più facile immergersi ma, se l’imbarcazione si inclina, fa entrare subito l’acqua all’interno».
Il portellone potrebbe essere stato aperto dagli ospiti per andare a fare il bagno e forse lasciato così anche successivamente alla loro risalita a bordo perché normalmente con il bel tempo la sua apertura è utile e piacevole “ma se si sa che arriva una bufera, va chiuso tutto». Tra l’altro la procura il Bayesian sostiene che sia affondato di poppa e questo valorizza l’ipotesi di Romani: entrando dal portellone laterale l’acqua è finita nel gavone di poppa che è attiguo alla sala macchine. Lì c’è una porta stagna, ma potrebbe essere stata lasciata aperta e per questo la barca sarebbe affondata.
Con il brutto tempo in arrivo il comandante deve innanzi tutto far chiudere porte e portelloni, poi avvertire tutti i passeggeri e renderli consapevoli che dovranno affrontare una situazione di instabilità che comporta grande attenzione. Dalle notizie emerse sappiamo che l’agenzia che seguiva il Bayesian inviò domenica mattina una email per preavvisare il comandante del maltempo chiedendogli se aveva bisogno di assistenza, ma a questa non venne data risposta e ciò – secondo l’architetto Romani – avvalora l’ipotesi della sottovalutazione di questo aspetto.
Il comandante della barca vicina, come è ormai noto, eseguì infatti le manovre giuste da fare in casi del genere: tolse l’ancora e accese il motore, mentre sul Bayesan questo non avvenne. “Ci sono stati una serie di errori che tutti insieme hanno fatto sì che il Bayesian affondasse.” – è la conclusione dell’architetto – “Se tutto fosse stato compiuto in modo corretto non saremmo qui a parlarne. È una barca più sicura di uno yacht a motore, progettata per navigare sbandata. Un po’ di vento non può affondarla».
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