Il Gruppo d’Amico spinge sull’innovazione nei carburanti dopo un altro anno di utili e dividendi
La d’Amico Società di Navigazione archivia il 2023 con un risultato positivo (consolidato) di 285 milioni e accelera sulla sperimentazione di biocarburanti, di propulsione a vela e bolle d’aria sotto lo scafo
La d’Amico Società di Navigazione, società capogruppo controllante (fra le altre) della d’Amico Dry e della d’Amico International Shipping, ha mandato in archivio un esercizio (quello appena trascorso) con risultati ancora una volta abbondantemente positivi. L’attenzione del gruppo controllato dai cugini Cesare e Paolo d’Amico, ora, è rivolta alle innovazioni che il mercato del trasporto marittimo richiede per decarbonizzare il business e al rinnovamento della flotta.
In termini di risultati il bilancio consolidato del 2023 si è chiuso con ricavi pari a 962 milioni di euro (in lieve calo rispetto al miliardo abbondante del 2022), Ebitda di 403 milioni (da 486 milioni un anno prima), Ebit sceso a 277 milioni (da 355 milioni) e risultato d’esercizio pari a 285,5 milioni (superiore al precedente utile di 261 milioni).
Il risultato netto della capogruppo è invece positivo e pari a 77,1 milioni di euro, di cui 30 milioni sono stati distribuiti agli azionisti come dividendi; il resto è stato invece destinato a riserva (37 milioni) e a nuovo (9,7 milioni). Anche nel 2022 la società aveva staccato 20 milioni di euro di cedola ai soci.
Fra le novità dell’anno che mergono dalla lettura del bilancio emerge un “processo di ristrutturazione societaria teso a ottenere una maggiore semplicità ed efficienza operativa” e per effetto del quale è stato conferito alla d’Amico Ship Management Srl (la ex d’Amico Shipping Italia Spa rinominata) il ramo d’azienda avente ad oggetto l’attività di shipmanagement svolta a servizio della propria flotta (funzioni di technical management, newbuilding, marine&vetting, crewing, purchasing, fleet monitoring performance).
Di particolare interesse anche i paragrafi dedicati alla decarbonizzazione della flotta controllata e operata dalle società del gruppo d’Amico. Oltre alla “ottimizzazione dell’efficienza operativa”, alla “valutazione dei biocarburanti e delle loro miscele”, “dei biocarburanti e delle loro miscele”, della “tecnologia di cattura della CO2”, alla “ricerca su tecnologie a zero o quasi zero emissioni” e alla “formazione dell’equipaggio sulla gestione energetica” delle navi, il gruppo armatoriale romano nel 2023 “ha iniziato – è scritto nel bilancio – lo studio di due misure innovative aggiuntive da implementare attraverso progetti pilota: sistema di propulsione assistito dal vento; sistema di lubrificazione carena attraverso aria compressa”.
A proposito infine di test e biocarburanti la d’Amico Società di Navigazione scrive che da giugno 2021 la divisione di gestione tecnica del gruppo “ha avviato un progetto di settore congiunto per testare miscele di biocarburanti (B30) derivati da materie prime di seconda generazione avanzate a bordo di una delle petroliere LR1 della d’Amico International Shipping”.
La nave in questione è la Cielo di Rotterdam ed essendosi rivelata una soluzione valida, “sulla base dei risultati ottenuti d’Amico I.S. ha certificato presso l’amministrazione di bandiera che tutte le sue navi LR1 possono operare permanentemente con la miscela di biocarburante B30. In seguito all’ultimo esito della Mepc78 a Dis è consentito utilizzare miscele fino al 30% di Fame (estere metilico degli acidi grassi) su tutta la flotta senza ulteriori test”. Oltre a ciò l’azienda fa sapere che “il gruppo prevede di testare i biocarburanti B40 e B50, seguendo la stessa metodologia adottata dal progetto pilota, e di testare anche l’Hvo (Hydrotreated vegetable oil) che è un interessante biocarburante sostenibile ‘drop in’ poiché la sua specifica è molto simile a quella del carburante marino distillato”.
Un altro interessante progetto portato avanti dalle shipping company del gruppo d’Amico è quello inerente all’ottimizzazione delle rotte seguite dalle proprie navi “con l’obiettivo di risparmiare carburante, ridurre le emissioni e garantire la sicurezza della navigazione”. Nel 2023 “i viaggi transoceanici gestiti con la procedure di Ottimizzazione delle Rotte hanno portato a un risparmio di carburante di circa 73 tonnellate”.
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