La compagnia di traghetti Vetor dovrà esser risarcita dal Ministero dei Trasporti
L’autorità marittima avrebbe dovuto effettuare i rilievi batimetrici; Capitaneria e Ministero condannati per la protrazione del divieto di approdo ad Anzio degli aliscafi, che precluse alla compagnia pontina i collegamenti dell’estate 2022
Vittoria quasi piena, in appello, per la compagnia di aliscafi Vetor, attiva nelle isole Pontine, in un contenzioso che la vedeva opposta da due anni a Capitaneria di porto e Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
A seguito di indicazione dei locali piloti, che avevano rilevato (con criteri ritenuti scientificamente approssimativi) un inatteso innalzamento dei fondali del canale di ingresso nel porto di Anzio, sul finire di maggio 2022 la Capitaneria emanò in via precauzionale un’ordinanza che precludeva l’accessibilità agli aliscafi di Vetor.
La compagnia, data l’imminenza dell’alta stagione, sollecitò l’effettuazione di rilievi più approfonditi da parte della Capitaneria (anche sulla scorta del fatto che, alla luce di alcuni controlli da essa effettuati, la misura appariva eccessiva), ma senza esito, tanto che per giugno, luglio e agosto Vetor non poté effettuare il servizio.
I giudici del Consiglio di Stato hanno rigettato la tesi difensiva che puntava sull’attribuzione della responsabilità dell’approfondimento dei controlli in capo agli enti locali, competenti all’esecuzione di opere e di scavi nei porti regionali come Anzio. Tale tesi, infatti “trascura di tenere nel debito conto che spetta alla stessa amministrazione marittima il compimento di tutti gli atti e le attività necessari a garantire che l’entrata, l’uscita, il movimento delle imbarcazioni all’interno del porto e nelle adiacenze avvengano in condizioni di sicurezza. Siffatta funzione di regolazione può certo comportare, in via precauzionale, divieti temporanei di movimentazione delle navi, ma impone al contempo l’adozione di tutte le misure necessarie e utili a superare una situazione che, traducendosi in una sorta di utilizzazione solo parziale del porto, contraddice l’interesse pubblico al suo miglior funzionamento, cui sono funzionali i compiti affidati al comandante del porto”.
Il prosieguo della vicenda, secondo i giudici, avvalora la lettura di Vetor. Detto che nel settembre 2022 l’ordinanza ‘limitante’ fu sospesa e all’inizio della stagione 2023 la Capitaneria adottò alcuni atti che, pur invitando alla massima prudenza, consentirono a Vetor di operare nell’estate di quell’anno, nel giugno 2023 furono condotti gli accertamenti con la tecnica prevista dalla legge, rilevando che nulla ostava alla navigazione.
Da cui l’accoglimento del ricorso e della richiesta di risarcimento per i mesi di luglio e agosto 2022, dato che per il Consiglio di Stato l’interdizione della navigazione nel giugno 2022 sarebbe stata corretta, purché la Capitaneria utilizzasse quelle settimane per verificare o meno la necessità di protrarre un provvedimento definito “drastico”.
La sentenza ha stabilito che la rifusione andrà parametrata agli utili realizzati da Vetor sulle rotte interessate nei mesi di luglio e agosto 2018 e 2019 (essendo stati 2020 e 2021 viziati da Covid), mentre non ha riconosciuto alla compagnia il danno d’immagine.
A.M.
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