Il Parlamento di Amburgo ha approvato l’ingresso di Msc al 49% in Hhla
Per giungere al closing manca ormai solo un ultimo via libera della Commisione Europea. Nel nostro Paese il gruppo tedesco controlla il terminal Hhla Plt Italy di Trieste
Il Parlamento di Amburgo ha dato la sua approvazione finale alla discussa acquisizione di una partecipazione prossima al 50% del gruppo terminalistico portuale Hhla da parte della compagnia di navigazione Msc, primo vettore al mondo nel trasporto container. La coalizione politica ha fatto passare l’accordo in seconda e ultima lettura, nonostante le forti proteste di alcuni stakeholder, fra cui soprattutto i lavoratori portuali. In una votazione per appello nominale, 72 dei 105 parlamentari presenti hanno votato a favore dell’accordo, 33 contro. Questo corrisponde alla maggioranza di due terzi dell’Spd (partito di sinistra) e dei Verdi in Parlamento.
Originariamente questa votazione si sarebbe dovuta tenere nell’ultima sessione prima della pausa estiva, ma è stata di fatto impedita e rinviata dall’opposizione. Ora, dopo il voto, la Commissione Europea dovrà ancora dare la sua approvazione finale prima che l’accordo possa essere formalmente chiuso.
Il Senato rosso-verde di Amburgo ha dato luce verde all’ingresso di Msc perchè questo dovrebbe consentire ad Hamburger Hafen und Logistik AG (Hhla) di incrementare o almeno stabilizzare la movimentazione dei container sulle banchine dello scalo tedesco. La città deterrà il 50,1% e Msc il 49,9% della società; fino ad oggi, invece, la Municipalità di Amburgo ha posseduto circa il 70% del capitale mentre il resto era flottante in Borsa o in mano ad altri investitori.
A fronte di questo ingresso Msc ha promesso di aumentare il proprio volume di box imbarcati e sbarcati presso i terminali Hhla a partire dal prossimo anno per poi quasi raddoppiare questi flussi fino a raggiungere un milione di container standard all’anno entro il 2031. La compagnia di navigazione svizzera vuole anche costruire una nuova sede tedesca ad Amburgo e, insieme alla città, aumentare il capitale sociale di Hhla di 450 milioni di euro.
Alcuni sindacati e i lavoratori portuali da tempo cercano di opporsi fermamente all’accordo, motivo per cui hanno ripetutamente intrapreso azioni legali. Secondo loro sarebbero a rischio posti di lavoro non solo all’interno di Hhla, ma anche presso altre compagnie portuali come Gesamthafenbetrieb e Lasch-Betriebe. Oltre a ciò l’accordo conferisce a Msc anche un significativo diritto di veto su alcune materie strategiche.
In Italia Hhla è presente solo nel porto di Trieste con la controllata Hhla Plt Italy, il secondo maggiore terminal container e multipurpose dello scalo giuliano dopo il Trieste Marine Terminal il cui capitale è per l’80% già nelle mani di Msc (mentre il restante è di T.O. Delta).
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