“L’Ets sta creando una distorsione concorrenziale fra il trasporto via mare e quello terrestre”
Grido d’allarma lanciato da Guido Grimaldi che all’Euromed Convention ha debuttato anche nel ruolo di presidente della port authority di Igoumenitsa oltre che di Alis
Atene (Grecia) – Com’era lecito attendersi l’Emission Trading System, ovvero il mercato dei certificati bianchi negoziabili, è stato al centro delle attenzioni e delle critiche durante l’Euromed Convention organizzata dal Gruppo Grimaldi a Napoli.
A scagliarsi contro questa misura sono stati sia Emanuele Grimaldi, criticando le scelte dell’Europa in materia di politiche rivolte al trasporto marittimo, sia soprattutto il figlio Guido, intervenuto anche nella nuova veste di presidente della port authority di Igoumenitsa, scalo greco privatizzato e di cui Grimaldi Group ora detiene la maggioranza azionaria.
Al centro delle osservazioni in particolare è stata posta la distorsione concorrenziale che l’introduzione dell’Ets e dal prossimo anno della normativa Fuel Eu generano e genereranno in sfavore del trasporto marittimo e a vantaggio invece del trasporto tutto strada e intermodale ferroviario. “La concorrenza sleale è già in essere” ha spiegato a SHIPPING ITALY Guido Grimaldi, “la stiamo già subendo nell’area del Mar Baltico, dove la tratta stradale non viene tassata e dove la ferrovia non subisce l’Ets. Abbiamo visto un modal shift”, ovvero un passaggio dal mare alla terra di merce che dal viaggiare prima in nave ora sceglie l’autostrada o la ferrovia. “Anche per la Sicilia – ha proseguito Guido Grimaldi – è ancora molto il carico che viaggia via strada e chiaramente non viene incentivato ad andare via mare se c’è una tassa che si aggiunge ai noli marittimi. Noi non chiediamo di applicarla agli altri modi di trasporto, ma invochiamo un’uniformità e un trattamento uguale visto che su molti mercati c’è concorrenza fra varie modalità di trasporto. Credo che sia giusto avere una concorrenza leale”.
Condividendo e riprendendo le parole espresse all’Euromed Convention dal Ministro dei trasporti di Malta, Chris Bonett, il direttore commerciale delle rotte short sea di Grimaldi Group e presidente dell’associazione Alis ha sottolineato ancora una volta che “non serve una politica regionale ma globale” in materia di trasporto marittimo, e in subordine la richiesta rivolta a Bruxelles e a Roma è quella per cui “la somma derivante dall’Ets, pagato dal trasporto marittimo (un valore stimato sui 500 milioni quest’anno in Italia), vengano restituite al settore” sotto forma di incentivi e misure di stimolo al trasporto combinato. “Ad esempio al Sea modal shift, che prima era il Marebonus, passato dai 70 milioni di euro all’anno ai soli 20 milioni attuali e questo non va bene perchè semmai dovrebbe essere più alto per compensare quello che le aziende di trasporti e logistica stanno pagando con l’Ets” ha proseguito ancora Grimaldi. Che poi ha lanciato questo messaggio politico: “Noi dovremmo spostare più camion dalla strada a mare e il vero rischio invece è che qualche camion ritorni sulla strada o sulle ferrovie dove questa tassa sulle emissioni non viene applicata. Io non dico oggi di applicarlo alla modalità stradale o ferroviaria ma dico che è sbagliato applicarla al trasporto marittimo. Pensare di ritornare e di riportare i camion al trasporto tutto strada vorrebbe dire aver fallito la politica europea e fare un passo indietro di trent’anni”.
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