Porto di Genova e cono aereo: Superba prova ad evitare l’autorizzazione di Enac
Decisivo, secondo la società, il fatto che fra la nuova prevista collocazione dei suoi depositi al Ponte Somalia di Genova e l’aeroporto locale ci siano diverse gru portuali “inamovibili”
L’iter di valutazione preventiva ai fini dell’ottenimento dell’autorizzazione da parte di Enac non è necessario.
È questa la conclusione dell’ultimo documento che Superba, società del ravennate Gruppo Pir protagonista da anni di un’operazione per lo spostamento dei suoi depositi di prodotti chimici infiammabili dal quartiere genovese di Multedo al Ponte Somalia, nel bacino di Sampierdarena del porto commerciale del capoluogo ligure, ha depositato al Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica nell’ambito della procedura di Valutazione di impatto ambientale in corso dal dicembre scorso.
Come si riepiloga nella documentazione, Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile) ha definito una serie di parametri, ai fini dell’espressione del parere di competenza in merito alla valutazione di potenziali ostacoli e pericoli per la navigazione aerea, connessi alla realizzazione di opere in prossimità di aeroporti, sottolineando la necessità e individuando le modalità per accertare, tramite un tecnico abilitato, se vi siano le condizioni per l’avvio dell’iter di una valutazione più complessa.
Secondo il tecnico ingaggiato da Superba (la Società d’Ingegneria Zoppellari, Gollini e associati), tali condizioni come detto non sussistono.
In particolare s’è considerato come i manufatti più alti presenti a Ponte Somalia saranno, secondo il progetto di Superba, un serbatoio di stoccaggio di 12 metri e una autogrù telescopica da cantiere di altezza massima pari a 28 metri. Secondo i tecnici consultati, “il Deposito in progetto non interferisce con i settori definiti per gli aeroporti civili con procedure strumentali (come nel caso dell’Aeroporto di Genova); non è prossimo ad aeroporti civili privi di procedure strumentali; non è prossimo ad avio ed elisuperfici di pubblico interesse dotati di autorizzazione a detta attività con i quali possa interferire; non prevede impianti/manufatti e strutture di altezza uguale o superiore a 100 m dal suolo; non prevede la realizzazione di opere speciali che costituiscono pericoli per la navigazione aerea”.
L’unica problematica sarebbe rappresentata dal fatto che l’opera “ricade all’interno delle aree di protezione degli apparati Radar per via dell’installazione temporanea della autogrù telescopica”. Tuttavia, rileva la società d’ingegneria, secondo i suddetti parametri di Enac “nessun iter valutativo dovrà essere avviato, per l’aspetto in questione, quando tra gli apparati CNR (Com/nav/Radar) ed il manufatto in esame siano presenti ostacoli artificiali inamovibili o orografici aventi un ingombro (altezza-larghezza) tale da schermare il manufatto stesso”.
Circostanza che sarebbe verificata per Superba-Somalia, dato che “tra l’ostacolo temporaneo in progetto (autogrù di cantiere) ed il radar aeroportuale sono presenti molteplici ostacoli artificiali inamovibili quali le gru di banchina del porto”. Da cui, è la conclusione del documento (che ribadisce en passant le critiche ad Autorità di sistema portuale e altri oppositori al progetto), l’insussistenza delle condizioni perché Enac avvii una procedura autorizzativa specifica.
Resta da capire se il Mase concorderà con l’attribuzione della caratteristica dell’inamovibilità alle gru portuali indicate da Superba nell’immagine che pubblichiamo in pagina.
A.M.
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