Aperta dall’Antitrust un’istruttoria sull’ingresso di Msc nel capitale di Moby
Rilevati indizi di una possibile restrizione della concorrenza, a danno di Grimaldi e dei consumatori secondo l’Agcm
L’Antitrust approfondirà dettagliatamente gli effetti dell’ingresso del gruppo Msc nel capitale di Moby con una quota del 49%.
“L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un’istruttoria nei confronti di SAS – Shipping Agencies Services SARL, società del gruppo Msc, di Moby S.p.A. e di Grandi Navi Veloci S.p.A. (Gnv) per verificare l’esistenza di possibili restrizioni della concorrenza a seguito dell’operazione di acquisizione del 49% del capitale sociale di Moby S.p.A. da parte di SAS e del successivo ingente finanziamento concesso da quest’ultima a Moby” ha infatti spiegato una nota del Garante, che, per riepilogare i contorni esatti dell’operazione, ha rimandato i lettori a un articolo di SHIPPING ITALY, evidenziando i punti nodali del versamento di 150 milioni di euro, del passaggio di due navi e dell’opzione per l’acquisto del 51% nel caso in cui Moby non ripaghi un finanziamento da 243 milioni concessole da Sas.
L’iniziativa dell’Antitrust, che nei giorni scorsi ha anche effettuato, con l’ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza, ispezioni nelle sedi di Moby (che ha reso noto di aver “messo a disposizione ogni informazione utile in un’ottica di massima trasparenza”, Grandi Navi Veloci, Onorato Armatori e Marinvest, prende le mosse da un’analisi dei mercati su cui operano Moby e Grandi Navi Veloci: “L’osservata correlazione tra le variazioni dei prezzi dei biglietti già oggi acquistabili per la prossima stagione sui siti aziendali e la possibile riduzione delle frequenze offerte da Gnv nella stagione estiva appaiono prima facie indizi degli ipotizzati effetti di restrizione della concorrenza”.
Critico in particolare l’effetto sull’unico concorrente di Moby e Gnv: “L’acquisizione di una partecipazione di minoranza di Sas in Moby appare potenzialmente idonea a deprimere la concorrenza anche sui mercati rilevanti sui quali Gnv e Moby competono con Grimaldi, potendo favorire l’emersione di un equilibrio collusivo a detrimento dei consumatori”.
I mercati problematici per l’Agcm sono, quanto alle merci, “il fascio di rotte Genova/Savona/Vado – Sardegna del Nord, di cui fanno parte le rotte Genova – Porto Torres, Genova – Olbia, Savona – Porto Torres; il fascio di rotte che collega Civitavecchia con la Sardegna del Nord, di cui fanno parte le rotte Civitavecchia – Porto Torres e Civitavecchia – Olbia; la rotta Napoli – Palermo”. Per i passeggeri “il fascio di rotte Genova/Savona – Porto Torres, di cui fa parte la rotta Genova – Porto Torres; il fascio di rotte Genova/Savona – Olbia, di cui fa parte la rotta Genova – Olbia; il fascio di rotte Civitavecchia – Olbia / Golfo Aranci, di cui fa parte la rotta Civitavecchia – Olbia; la rotta Napoli – Palermo”.
Secondo quanto scrive l’Agcm “i mercati nei quali operano Moby e Gnv sono estremamente concentrati e caratterizzati dalla presenza di un numero esiguo di imprese. Essi sono contraddistinti da significative barriere all’entrata, costituite dall’elevato investimento iniziale nel naviglio, dalla necessità di disporre di adeguati spazi a terra per la sosta e di slot in partenza e arrivo commercialmente attraenti, nonché dalla presenza di operatori storici che possono godere di una certa fedeltà dei consumatori. In questo contesto, la creazione di un forte legame strutturale tra Moby e Gnv, discendente dall’operazione di acquisizione della partecipazione del 49% di Sas nel capitale di Moby, nonché l’ulteriore legame creato dall’ingente finanziamento di Sas a Moby del dicembre 2023, potrebbero risultare idonei a produrre un deterioramento delle dinamiche concorrenziali”.
Il termine di chiusura della procedura è stato fissato dall’Agcm al 31 marzo 2026.
A.M.
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