La Regione Sardegna dichiara guerra a Moby sulla continuità territoriale
L’assessore ai trasporti non esclude la rescissione del contratto pubblico dopo gli ultimi disservizi che hanno portato alla sospensione della linea con la Corsica
“L’interruzione dell’obbligo di pubblico servizio sul collegamento in continuità territoriale marittima tra Sardegna e Corsica da parte di Moby è un fatto molto grave che ci lascia particolarmente indignati. Valuteremo l’applicazione di tutte le penali previste dal contratto, fino all’eventuale risoluzione anticipata del contratto”.
A dichiararlo l’assessora regionale dei Trasporti, Barbara Manca, dopo l’ultimo disservizio verificatosi lungo la tratta marittima Santa Teresa di Gallura – Bonifacio che unisce le due isole con un obbligo di pubblico servizio (Osp). Nella giornata di giovedì 14 novembre il traghetto Giraglia ha subito un guasto che ne ha causato lo stop e l’operatore marittimo non ha provveduto all’immediata sostituzione. Moby ha valutato di offrire come soluzione tampone l’attivazione di un collegamento tra Portovecchio e Golfo Aranci. “Una soluzione che – sottolinea la Ragione – aumenta notevolmente i tempi di viaggio e che arriva decisamente troppo tardi, dopo che decine e decine di passeggeri sono rimasti bloccati in Corsica senza alternative o che si sono dovuti imbarcare da Bastia a Livorno per poi rientrare in Sardegna con un altro traghetto”.
Manca prosegue affermando: “Purtroppo il collegamento in questione è caratterizzato da alcune specificità che rendono difficile reperire navi adatte. Da una parte i traghetti devono avere tutte le certificazioni internazionali, dall’altra devono essere di dimensioni contenute per poter entrare nei piccoli porti coinvolti. Stiamo parlando di un collegamento internazionale con molte meno miglia da navigare di quelle previste da tanti altri collegamenti nazionali. A fronte di questo vengono però applicate molte più prescrizioni, con conseguente difficoltà nell’individuazione di un operatore con disponibilità di naviglio sufficiente. Si tratta di una palese distorsione, motivo per cui è indispensabile lavorare affinché questa specificità venga riconosciuta e si arrivi a una semplificazione delle regole che si addica al caso specifico. Anche perché una situazione così particolare non trova alcun riscontro nell’attuale mercato marittimo europeo, facendo così registrare una carenza strutturale di navi con simili caratteristiche. L’unico altro convoglio marittimo che ha servito questa tratta nell’ultimo periodo e che sarebbe quindi arruolabile è quello di un altro operatore, la Ichnusa Lines, vettore che integra l’Osp durante la stagione estiva, ma il naviglio al momento è interessato da interventi di manutenzione. Detto ciò, seppur in presenza di tali criticità, non possiamo accettare che un operatore interrompa un servizio pubblico per un tempo così prolungato. È per questo motivo che valuteremo tutte le penali previste da contratto, compresa l’eventuale rescissione”.
L’assessora della Regione Sardegna conclude dicendo che “questa tratta ha un’importanza strategica fondamentale. Sono infatti numerose le aziende sarde che lavorano oltremare, con conseguenti benefici in termini di produzione e movimentazione merci. Sia Corsica che Sardegna hanno bisogno che il collegamento funzioni. Siamo in contatto con l’esecutivo regionale corso per individuare e attivare una soluzione strutturale al problema, lavorando sulla sensibilizzazione dei governi di Italia e Francia e discutendo con le autorità di regolamentazione marittima per rendere più agevole la creazione di collegamenti stabili e duraturi tra i due territori. Nel frattempo, la priorità è trovare una risposta rapida all’emergenza in atto”.
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