Dopo l’ok al concordato Morfini si appresta a cedere la bettolina Solaria
Per questa nave il bunker trader italiano Reseaworld aveva ottenuto contributi dal Decreto Rinnovo Flotte destinati al retrofit
Il gruppo barese Morfini Spa ha presentato istanza per la dismissione della bandiera italiana della sua nave Solaria; l’annuncio è stato pubblicato dalla locale Capitaneria di porto pugliese.
L’unità è una bettolina del 1990, con lunghezza fuori tutto di 79,9 e larghezza di 10,9 metri, per la quale precisamente la società ha segnalato la “intenzione di alienare la motonave medesima a società estera da nominarsi”.
Un possibile soggetto indiziato per l’acquisto è la società di trader di bunker Reseaworld di Napoli che a inizio 2023, proprio per questa nave, aveva ottenuto un contributo di circa 600mila euro dal Ministero dei Trasporti nell’ambito del Decreto Rinnovo Flotte finalizzato alla realizzazione di lavori di retrofit e sulla base di un’opzione di acquisto allora esistente a favore dell’azienda guidata da Valeria Sessa.
La dimissione della bettolina Solaria rientra nel piano di risanamento della società armatrice Morfini Spa approvato nell’ambito del concordato preventivo omologato lo scorso giugno dal Tribunale di Bari.
Una prima richiesta di concordato preventivo nel 2021 si era conclusa con la bocciatura del relativo piano di salvataggio da parte dei creditori mentre un secondo tentativo, avanzato nel 2023, è andata a buon fine nonostante il voto contrario di alcuni creditori e ha visto nel frattempo (a metà dello scorso anno) la vendita della nave cisterna Dominia bloccata nel porto di Malta dal creditore ipotecario Nassau Maritime Holdings.
Ad aiutare il positivo epilogo della domanda di concordato in continuità è stato anche il mercato dei noli per le navi cisterna che ha garantito a Morfini flussi di cassa sufficienti a proporre rimborsi accettabili per i creditori. Più precisamente, nei documenti ufficiali si legge che l’azienda barese ha previsto nel piano formulato, con suddivisione dei creditori in sei classi, il pagamento integrale delle spese prededucibili (3,9 milioni di dollari), dei debiti muniti di privilegio speciale navale ex art.552 del Codice della Navigazione, dei creditori privilegiati come disciplinati dal Codice civile, così come quelli delle sei classi individuate (debiti minuti di privilegio navale, creditori chirografari ab origine istituti di credito, creditori chirografari ab origine commerciali, creditori chirografari ab origine società correlate, creditori chirografari ab origine verso altri e creditori chirografari ab origine verso componenti del Consiglio d’amministrazione per i relativi compensi. Oltre a ciò sono stati previsto accantonamento di 2,5 milioni e 2,9 milioni di dollari per imprevisti, spese legali su contenziosi in corso e per interessi passivi.
I tempi di esecuzione della proposta sono stati previsti in 3 anni dall’omologa, quindi fino a giugno 2026. Il passivo ammesso al voto era composto da crediti per un valore superiore a 150 milioni di dollari.
Oltre alla nave Dominia (passata ai greci di Stealth Maritime), anche la bettolina Ninfea era stata ceduta a Sir.
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