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Per le spedizioni marittime verso gli Usa sarà la peak season più bassa degli ultimi anni
I numeri delle spedizioni marittime containerizzate verso gli Stati Uniti stanno lentamente migliorando ma le previsioni per le prossime settimane e mesi è che saranno notevolmente inferiori rispetto ai livelli dell’anno scorso. Almeno fino al prossimo autunno, a causa del perdurante impatto del coronavirus, gli scambi non torneranno ai livelli pre -Covid secondo gli esperti […]
I numeri delle spedizioni marittime containerizzate verso gli Stati Uniti stanno lentamente migliorando ma le previsioni per le prossime settimane e mesi è che saranno notevolmente inferiori rispetto ai livelli dell’anno scorso. Almeno fino al prossimo autunno, a causa del perdurante impatto del coronavirus, gli scambi non torneranno ai livelli pre -Covid secondo gli esperti del retail. Questa per gli esportatori italiani non è una buona notizie perché il Nord America rappresenta uno dei mercati d’esportazione più importante per il made in Italy.
Il vice-presidente della National Retail Federation, Jonathan Gold, ha detto che la recessione causata dalla situazione del coronavirus “potrebbe essere allentata”, ma i retailer stanno facendo molta attenzione alle importazioni di quest’anno. “Le prospettive per le importazioni stanno lentamente migliorando, ma questi sono ancora alcuni dei numeri più bassi che abbiamo visto negli ultimi anni” sono state le parole di Gold.
Il fondatore di Hackett Associates, Ben Hackett, ha spiegato che le importazioni statunitensi stanno mostrando un andamento a “yo-yo”, salendo di mese in mese e scendendo di mese in mese a causa della domanda generata dal contesto economico del momento.
“Stiamo ricominciando ad andare a mangiare e a comprare vestiti, ma quanto è sostenibile? Il pericolo è che il numero crescente di infezioni da virus stia portando a nuove restrizioni, che possono causare un nuovo indebolimento della domanda” è la preoccupazione espressa da Hackett.
Secondo il Global Port Tracker, un sondaggio mensile pubblicato da NRF e Hackett Associates, i porti statunitensi hanno movimentato 1,53 milioni di Teu a maggio, in calo del 4,8% rispetto ad aprile e del 17,2% su base annua.
Giugno è stato stimato a 1,69 milioni di Teu, in calo del 5,8% su base annua, mentre anche luglio è previsto a 1,69 milioni di Teu, in calo del 14,1% rispetto al 2019; agosto a 1,69 milioni di Teu, in calo del 13,3%; settembre a 1,64 milioni di Teu, in calo del 12,3%; ottobre a 1,70 milioni di Teu, in calo del 9,9%, e novembre a 1,68 milioni di Teu, in calo dello 0,6%. Di fatto, quindi, un ritorno alla normalità (salvo imprevisti) sarebbe atteso verso la fine dell’anno in corso.
“Il dato di 1,7 milioni di Teu di ottobre sarà probabilmente il mese più impegnativo della tradizionale ‘alta stagione’ luglio-ottobre per le spedizioni. Se così fosse, sarebbe il picco più basso dai 1,61 milioni del settembre 2014” sottolineano gli analisti.
Anche il portavoce della National Retail Federation, Craig Shearman, ha fatto eco a queste osservazioni dicendo a Lloyd’s List che La peak season non sarà molto alta quest’anno” viste le basse cifre della produzione. “Il mese più impegnativo dell’anno per le spedizioni marittime verso gli Usa di solito cade a fra luglio e ottobre. Il record di tutti i tempi è stato ottobre 2018 a 2 milioni di Teu e negli ultimi anni siamo stati sempre intorno a quota 1,8 o 1,9 milioni di teu in quei mesi. Quest’anno abbiamo avuto 1,82 milioni di Teu movimentati a gennaio ma poi è stato toccato il fondo” ha detto sempre Shearman.
Il volume complessivo delle importazioni nei porti della costa occidentale è diminuito di 55.000 Teu tra aprile e maggio, una flessione del 5,5%. Il volume totale delle importazioni è stato di 947.000 Teu, con un calo del 14,2% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso.
I volumi negli scali sulla costa orientale degli Stati Uniti sono diminuiti invece di 68.000 Teu tra aprile e maggio, con un calo dell’8,7%. Il volume delle importazioni di 712.000 Teu è diminuito del 20,9% rispetto allo stesso mese del 2019.
Nel complesso le proiezioni indicano che nel 2020 il volume di container in importazione sarà in calo dell’8,9%. Le stime, rispetto a un mese fa, sono in miglioramento per i porti della costa occidentale mentre per gli scali sulla costa orientale le aspettative sono peggiorate per effetto di un commercio transatlantico apparso indebolito.
Il Global Port Tracker fornisce dati storici e previsioni per i porti statunitensi della costa occidentale di Los Angeles/Long Beach, Oakland, Seattle/Tacoma. Sulla costa orientale, copre New York/New Jersey, Porto della Virginia, Charleston, Savannah, Port Everglades, Miami e Jacksonville. Nell’analisi è compreso anche Houston.