Gavarone & co. sono entrati in Rimorchiatori Napoletani
Rimorchiatori Mediterranei, sub-holding controllata dal gruppo genovese Rimorchiatori Riuniti e partecipata al 35% da Deutsche Alternative Asset Management (gruppo Deutsche Bank), ha rilevato una quota di minoranza dell’azienda ‘collega’ Rimorchiatori Napoletani. Lo si apprende dall’ultimo bilancio del gruppo e lo conferma a SHIPPING ITALY l’amministratore delegato di Rimorchiatori Riuniti, Gregorio Gavarone, dicendo: “Ci hanno offerto […]
Rimorchiatori Mediterranei, sub-holding controllata dal gruppo genovese Rimorchiatori Riuniti e partecipata al 35% da Deutsche Alternative Asset Management (gruppo Deutsche Bank), ha rilevato una quota di minoranza dell’azienda ‘collega’ Rimorchiatori Napoletani.
Lo si apprende dall’ultimo bilancio del gruppo e lo conferma a SHIPPING ITALY l’amministratore delegato di Rimorchiatori Riuniti, Gregorio Gavarone, dicendo: “Ci hanno offerto un pacchetto di meno del 10% che abbiamo acquisito”. Il progetto a lungo termine del gruppo genovese controllato dalle famiglie Gavarone e Delle Piane è chiaramente quello di aumentare il più possibile in futuro la quota azionaria sotto il proprio controllo. “Non abbiamo come sempre intenti aggressivi, un gruppetto di soci minori ci ha proposto le sue quote e noi le abbiamo prese volentieri. Le nostre acquisizioni sono sempre avvenute in modalità pacifica” precisa Gavarone a proposito di un possibile progetto di scalata del capitale.
Nella autodescrizione che Rimorchiatori Napoletani fa di sé sul proprio sito web si legge che negli ultimi decenni il gruppo si è organizzato al fine di “rendere maggiormente competitiva ed efficiente la propria azione in settori differenti dal rimorchio portuale” e si è “dotata di strumenti societari specifici costituendo due nuove unità operative: nel 1996 la Portosalvo Ltd (con sede a Londra ed uffici operativi presso la GulfMark UK Ltd di Aberdeen) cui ha affidato le attività di supporto al mercato Oil&Gas off-shore e nel 1999 la Rimorchiatori Meridionali destinata essenzialmente alle attività di rimorchio-trasporto e attualmente in una fase non operativa per la scarsa attività del settore di riferimento”. Oltre che nel porto del capoluogo campano, la società è concessionaria del servizio di rimorchio anche negli scali di Gaeta, Bari e Taranto.
Oltre a ciò si legge: “Nel suo processo di sviluppo da società di persone a moderno gruppo finanziario ed operativo, con più di 210 soci, la Rimorchiatori Napoletani è stata guidata dal 1977 per oltre 20 anni dall’Ing. Armando de Domenico e, dopo la sua scomparsa nel settembre 1998, dal figlio Ing. Gianni Andrea de Domenico che ha assunto la presidenza di un Consiglio d’Amministrazione composto di tredici membri, molti dei quali direttamente coinvolti nella gestione tecnico-operativa dell’azienda”.
Ad oggi risulta che i soci siano scesi a 202 e che, oltre a Rimorchiatori Mediterranei che detiene l’8,7% del capitale, figurano come azionisti di peso la Rimorchiatori Riuniti Panfido della famiglia Calderan (che aveva rilevato il 4,2% della Rimorchiatori napoletani da Vincenzo Onorato), Gianni Andrea De Domenico (7%) e la sorella Paola (anch’essa detentrice di un 7% fra azioni proprie e in usufrutto). In realtà la quota detenuta dalla Rimorchiatori Riuniti Panfido sarebbe più alta perché la società della famiglia Calderan detiene una quota di circa 110000 euro su totale del capitale sociale di 1.549.444 (pari quindi a circa il 7%) ma si è in attesa che si pronuncino gli arbitri di alcune operazioni di compravendita in contestazione.
Per quanto riguarda la scadenza delle relative concessioni di rimorchio, a Napoli il termine è il 2023 così come a Taranto, a Bari risulta già scaduta mentre a Gaeta sarebbe dovuta scadere quest’anno. Bisogna usare il condizionale perché un articolo del decreto Rilancio ha posticipato di un anno tutte le scadenze e l’indizione delle nuove gare per l’affidamento del servizio di rimorchio in tutti i porti italiani.
Nicola Capuzzo
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