Licenziamenti e sciopero per Maersk a Genova
Secondo i sindacati quattro lavoratori sarebbero improvvisamente stati tagliati e rimpiazzati dall’intelligenza artificiale
Una giornata di sciopero è stata proclamata per i lavoratori di Maersk Italia (che ha sede a Genova) dalle segreterie regionali liguri di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti.
“Quattro lavoratori dipendenti della società Maersk Italia Spa del reparto Customer Service sono stati improvvisamente licenziati. Questi dipendenti si sono recati in ufficio, come ogni giorno, senza alcun sentore di quello che sarebbe accaduto di lì a poco; i loro responsabili li hanno infatti convocati in mattinata per un ‘meeting sulla performance’, durante il quale hanno ricevuto le lettere di licenziamento e l’intimazione di riconsegnare il pc aziendale e andare immediatamente a casa. L’azienda non solo ha deciso di spostare queste lavorazioni a Manila, nelle Filippine, ma ha anche sostituito parte delle mansioni finora svolte dai lavoratori della sede genovese con l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale” ricostruisce la nota sindacale di proclamazione.
“In questo modo un’azienda con un fatturato da capogiro (si parla di un utile netto di 208 milioni di euro per il primo trimestre 2024) decide di risparmiare sulle spalle dei lavoratori. Da parte dell’azienda non c’è stata alcuna volontà di trovare una ricollocazione per questi lavoratori presso un altro reparto, o quantomeno di affrontare in anticipo il problema. Senza alcun preavviso o comunicazione, hanno semplicemente deciso di lasciare a casa da un giorno all’altro persone con anzianità di servizio di oltre 25 anni, senza alcuna remora o rispetto per la dignità delle persone coinvolte, che pochi giorni prima avevano addirittura ricevuto un encomio per l’anzianità di servizio maturata in Maersk” aggiungono ancora i sindacati, stigmatizzando come, “malgrado il forte interesse per la Blue Economy che sentiamo spesso citare, alcune aziende preferiscano spostare il lavoro in altri paesi, che hanno retribuzioni e diritti normativi inferiori ai nostri, o addirittura affidarsi all’IA, per risparmiare cifre irrisorie rispetto al loro fatturato, andando così ad impoverire il tessuto economico del nostro territorio”.
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