Fincantieri: nessuna cancellazione ma il Covid manda i conti in rosso e fa crollare i nuovi ordini
La notizia buona riportata nell’ultima trimestrale di Fincantieri è che le compagnie crocieristiche non hanno finora cancellato alcun ordine. Anzi, il gruppo guidato da Giuseppe Bono, a questo proposito dice: “Si evidenzia come, nel corso delle ultime settimane, le principali società armatrici abbiano univocamente manifestato l’intenzione di non cancellare alcun ordine in essere, privilegiando l’ingresso […]
La notizia buona riportata nell’ultima trimestrale di Fincantieri è che le compagnie crocieristiche non hanno finora cancellato alcun ordine. Anzi, il gruppo guidato da Giuseppe Bono, a questo proposito dice: “Si evidenzia come, nel corso delle ultime settimane, le principali società armatrici abbiano univocamente manifestato l’intenzione di non cancellare alcun ordine in essere, privilegiando l’ingresso nella loro flotta di nuove navi a discapito di quelle meno efficienti.
Una flotta più performante consentirà agli armatori di implementare le nuove misure di sicurezza sanitaria, di generare un maggior ritorno sugli investimenti anche efficientando le spese operative e di adempiere al contempo alle sempre più stringenti normative ambientali”.
La notizia meno positiva è quella che al 30 giugno scorso Fincantieri ha visto i propri risultati tornare in perdita a causa del Covid-19. I ricavi sono stati pari a 2,37 miliardi di euro (erano 2,8 miliardo dodici mesi prima, in calo del 15,6%), l’Ebitda è stato di 119 milioni (era di 227 milioni), l’Ebit è stato 54 milioni (da 150 milioni) e il risultato netto ha fatto segnare una perdita di 137 milioni di euro (al 30 giugno 2019 c’era invece un utile di 12 milioni).
“Ovviamente i risultati economici e finanziari sono influenzati dal rallentamento produttivo dovuto al Coronavirus. Tuttavia, il carico di lavoro ci permette di guardare al futuro con fiducia, confermando una continuità di lavoro per i prossimi 6/7 anni con conseguenti performance finanziarie ed economiche in linea con i target del precedente business plan” ha affermato l’a.d. Giuseppe Bono. Ricavi ed Ebitda risentono in particolare dello slittamento in avanti di alcuni mesi della consegna di una nave che avrebbe dovuto prendere il largo rima dell’estate.
Per ciò che riguarda l’orderbook e il carico di lavoro, Fincantieri ha precisato: “Nei primi sei mesi del 2020, il gruppo ha registrato nuovi ordini per euro 1.723 milioni rispetto a euro 6.627 milioni del corrispondente periodo del 2019, con un book-to-bill ratio (nuovi ordini/ricavi) pari a 0,7 (2,3 al 30 giugno 2019). Si ricorda che nel primo semestre 2019 il Gruppo aveva registrato un livello record di ordini acquisiti. Degli ordini complessivi, al lordo dei consolidamenti tra i diversi settori, il settore Shipbuilding pesa per il 79% (96% nel primo semestre 2019), il settore Offshore e Navi speciali per il 10% (1% nel primo semestre 2019) e il settore Sistemi, Componenti e Servizi per il 19% (5% nel primo semestre 2019)”.
Il carico di lavoro complessivo di Fincantieri ha raggiunto il 30 giugno 2020 il livello di euro 37,9 miliardi, di cui euro 28,0 miliardi di backlog (euro 29,5 miliardi al 30 giugno 2019) ed euro 9,9 miliardi di soft backlog (euro 3,6 miliardi al 30 giugno 2019) con uno sviluppo delle commesse in portafoglio previsto fino al 2027. Il backlog e il carico di lavoro complessivo garantiscono rispettivamente circa 4,8 e 6,5 anni di lavoro se rapportati ai ricavi sviluppati nell’esercizio 2019.
Infine, sempre a proposito dell’evoluzione prevedibile della gestione, per il secondo semestre dell’anno, il gruppo navalmeccanico prevede che i volumi produttivi dei cantieri italiani possano tornare in linea con quelli ante Covid-19. “In ambito Cruise – si legge nella trimestrale – la società sarà impegnata nella consegna di tre unità le cui date sono state riprogrammate rispetto a quelle contrattuali a seguito del fermo produttivo. In ambito Militare, proseguono i programmi in corso con il Ministero della Difesa del Qatar e per il rinnovo della flotta della Marina Militare italiana, con l’obiettivo di recuperare sostanzialmente entro l’anno l’attività produttiva persa nei mesi di lockdown. Le attività produttive dei cantieri esteri non sono state interrotte, in coerenza con le disposizioni delle autorità governative locali, sebbene si sia riscontrato un moderato rallentamento delle attività produttive che si prevede di recuperare nei prossimi mesi”.
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